REDAZIONE GROSSETO

La tartaruga marina Guelfa torna a nuotare in mare / FOTO

La Caretta caretta, dopo essere stata curata, è stata liberata a Talamone

Guelfa torna libera

Grosseto, 6 aprile 2017 – La tartaruga marina Guelfa, 5 anni, è tornata al mare aperto, alla libertà. La Caretta caretta era stata soccorsa nel canale di Piombino, dove annaspava, per problemi respiratori. Dopo le amorevoli cure al Tartanet, Guelfa è stata restituita alla natura, nelle acque cristalline di Talamone, al Bagno delle Donne. Quasi incerta fra restare ancora un po' a farsi coccolare da chi le ha restituito la vita o nuotare per tornare alla propria esistenza libera… Guelfa ha poi preso coraggio, e confondendosi con il fondale in uno splendido gioco di luci, si è fatta largo verso le profondità del blu. La “liberazione” è stata inserita in una giornata di formazione all’Acquario di Talamone in cui si è spiegato come agire in caso di nidificazione delle tartarughe Caretta caretta. La sede dell’Acquario, che ospita il Centro di primo soccorso per le tartarughe marine in difficoltà Tartanet, è un Punto informativo dell’Osservatorio toscano per la Biodiversità e ha tra i suoi compiti quello di formare e informare gli operatori sulle tematiche che riguardano l’ecosistema marino e le politiche di salvaguardia, in particolare sugli animali protetti e in via di estinzione come le Caretta caretta, che vivono nel mar Mediterraneo.

Fino a pochi anni fa, era difficile registrare la presenza di nidi di tartarughe marine sulle coste italiane e laddove se ne verificava la presenza erano comunque le coste delle regioni meridionali. Da qualche anno, invece, anche le coste toscane sono state interessate da questa straordinaria presenza. Dunque è necessario farsi trovare preparati. Dopo il nido di Scarlino nel 2013, quello di Giannella del 2015, il falso allarme del 2016 sulla spiaggia del Chiarone, la rete di enti e volontari che intervengono in queste circostanze ha deciso di organizzare una giornata formativa per apprendere da chi ha più esperienza le migliori modalità di azione in caso si presentasse, come ci si auspica, un nuovo caso di nidificazione l’estate prossima.

Alla giornata di formazione, organizzata dal Parco regionale della Maremma e dall’Osservatorio toscano per la Biodiversità con il patrocinio del Comune di Orbetello, hanno partecipato tutti i soggetti impegnati nella rete di soccorso, a partire dalle Capitanerie di Porto, la Regione stessa, l’Arpat, l’università di Siena e lo Zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana, il Parco regionale della Maremma e le associazioni ambientaliste e di volontari che sono intervenuti in questi anni per garantire le necessarie attività di sorveglianza e monitoraggio nei siti di nidificazione lungo le spiagge della provincia di Grosseto. La tartaruga, cui è stato dato il nome Guelfa, è arrivata al centro Tartanet il 17 novembre del 2016 dal centro di recupero di Piombino, dopo essere stata recuperata in mare da un peschereccio. È una piccola tartaruga, del peso di appena 4 chili, che è arrivata con problemi respiratori e di movimento. Ora nuota perfettamente, fa apnee regolari ed è dunque pronta per tornare al mare aperto. E Guelfa si è ripresa la sua libertà.

Irene Blundo