
I mezzi usati dal bracconieri (foto d'archivio)
Caldana, 5 settembre 2016. Alcuni giorni di appostamenti e poi lo hanno colto sul fatto ponendo fine alla sua attività di bracconaggio. E’ la sorte toccata ad un giovane cacciatore di Caldana denunciato alla Procura della Repubblica per esercizio di caccia in periodo di divieto generale, uso di mezzi vietati per l’attività venatoria, alterazione di arma per renderla più efficacia, uso di cartucce a pallettoni per la caccia agli ungulati e per foraggianto abusivo. E’ stato il personale della Lac a predisporre i servizi di controllo mirati dopo aver avuto la segnalazione da un cittadino di ripetuti spari provenienti dalla solita zona boschiva, aggiungendo anche di aver poi udito il lamento di un animale che presumibilmente era stato colpito. In effetti, un successivo controllo ha consentito di trovare alcuni cuccioli di cinghiali nei pressi del luogo segnalato e altri, invece, trovati privi di vita.
Le guardie zoofili/ambientali della Lac hanno approfondito le indagini scoprendo una «postazione» con grosse pietre per coprire i foraggiamenti, la presenza di sangue, un pallettone conficcato in una pianta, e a poca distanza una scaletta artigianale fissa per salire su una pianta dove era posizionata una tavola per sedersi ed attendere i cinghiali. Nella tarda serata di sabato, durante un appostamento, le guardie hanno visto arrivare il bracconiere che, dopo aver caricato il fucile, è salito salire nella scaletta in attesa dei cinghiali. Dopo qualche ora di vana attesa, l’uomo è sceso dalla scala e si è diretto verso l’auto, ma è stato fermato dalle guardie che hanno avvisato la Polizia provinciale che ha sequestrato il fucile (una doppietta calibro 12), munizioni a palla e a pallettoni. L’uomo, che aveva regolare licenza di caccia, è strato quindi denunciato.