Il delitto di Monterotondo. "Silvia Manetti uccisa da 16 coltellate al collo"

Depositata la perizia del medico legale "Colpi inferti con la mano sinistra"

Silvia Manetti

Silvia Manetti

Monterotondo Marittimo (Grosseto), 26 gennaio 2022 - La morte è stata "pressoché immediata". Si leggono queste parole, scritte da Mario Gabbrielli, ordinario di medicina legale, nella perizia depositata in Procura sull’omicidio di Silvia Manetti, la donna uccisa la notte tra l’11 e il 12 agosto sulla strada che porta a Monterotondo Marittimo, dal suo compagno, Nicola Stefanini, operaio di 48 anni tuttora rinchiuso nel carcere di Grosseto, dopo una lite avvenuta in auto.

E’ questo il risultato dell’autopsia effettuata sul corpo della donna come richiesto dal Pm Anna Pensabene che coordina l’inchiesta insieme ai carabinieri. La coppia era stata a cena in un ristorante sulla costa per festeggiare il terzo anniversario. Ma mentre stavano tornando casa tra due scoppiò una violenta lite: l’uomo fermò la macchina e iniziò a colpire con un coltello la donna, che era seduta accanto a lui: 16 le coltellate, come ha ricostruito il medico legale, che la raggiunsero in tutte le parti del collo. Fendenti sferrati con la sinistra: Nicola Stefanini, infatti, è mancino.

"La morte – scrive il medico nella sua perizia - è stata causata da anemia meta-emorragica". In pratica un colpo sferrato alla gola fu quello che le recise carotide e giugulare. "lesione alla quale conseguì anossia cerebrale: e la morte della donna fu pressoché immediata per dissanguamento". Stefanini, che è difeso dall’avvocato Tommaso Galletti, è in carcere a Grosseto (fu lui ad avvertire i carabinieri), dov’è stato portato dopo essere stato arrestato dai carabinieri che stanno ancora svolgendo le indagini per non lasciare nulla a la caso e capire il perché di quel folle gesto, coordinati dalla sostituta procuratrice Anna Pensabene. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela.