REDAZIONE GROSSETO

Sfratti sbloccati, rabbia e preoccupazione del Sunia: protesta a Roma

Questa mattina, manifestazione insieme a tutte le altre sigle sindacali. In città centinaia di famiglie sotto provvedimento esecutivo

Come mettono in evidenza i numeri la pandemia non arresta la sua corsa, anche se cambia lo scenario: si abbassa il numero di morti, si alzano quello dei contagi e dei ricoveri in ospedale. Nonostante ciò dallo scorso primo gennaio gli sfratti – che erano stati bloccati proprio in conseguenza dell’emergenza sanitaria – sono stati sbloccati e dunque gli inquilini che ne hanno ricevuto uno resteranno senza casa.

La situazione è pesantissima. Solo a Grosseto città sono centinaia le famiglie con sfratto esecutivo che stanno progressivamente uscendo di casa senza avere una soluzione alternativa che garantisca una vita dignitosa. In una città nella quale si pagano come minimo 450 euro per affittare un bilocale, con un’inflazione che oramai galoppa dal 4 al 6%.

Oggi a Roma è prevista una manifestazione dei protesta alla quale parteciperanno tutti i sindacati: Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Unita, Unione Inquilini.

"A oggi – sottolinea il segretario del Sunia grossetano, Antonio Terribile – nonostante le nostre reiterate sollecitazioni, in questa provincia non si è fatto nulla per porre un argine alle difficoltà di tante famiglie. Non è stata infatti insediata la Commissione disagio abitativo, che avevamo chiesto alla Prefettura e ai Comuni per programmare e gestire gli sfratti esecutivi. Né nel Comune di Grosseto, dove la tensione abitativa e particolarmente acuta, si è ancora costituita l’Agenzia per la casa, che avrebbe l’obiettivo di reperire alloggi sul mercato con la garanzia pubblica ai proprietari per concederli in affitto alle famiglie con disagio abitativo".

Esemplificativa della situazione drammatica, e la storia di Flavio Campo, un disoccupato sessantenne che si è rivolto al Sunia per avere assistenza rispetto alla propria situazione.

"Vivo a Grosseto dal 2010 – spiega Campo – e per 38 anni ho lavorato come impiegato di Trenitalia, facendo il pendolare con Torino. In seguito al peggioramento delle condizioni di salute della mia compagna, per garantirle l’assistenza ho perso il lavoro. Da quel momento ho cercato alternative, ottenendo due contratti a tempo determinato da ottobre 2020 a febbraio 2021. Poi, nonostante non abbia mai rifiutato alcun tipo di lavoro, non sono riuscito a trovare alternative. E quindi non ho più avuto la capacità di pagare l’affitto. Il mio proprietario di casa vuole vendere l’appartamento e così ha promosso l’azione per dichiararmi moroso, dopodiché nell’aprile del 2021 è arrivato lo sfratto esecutivo poi sospeso per il blocco delle procedure dovuto alla pandemia. Dal primo gennaio di quest’anno il blocco è stato sospeso e martedì prossimo arriverà l’ufficiale giudiziario". Il Sunia chiede al Governo di approvare l’istituzione di cabine di regia che gestiscano le graduatorie delle esecuzioni. Di rifinanziare i fondi per il sostegno all’affitto e per la morosità incolpevoli con almeno 250 milioni di euro. Di destinare risorse ai comuni per prendere in affitto o acquistare alloggi da assegnare agli sfrattati, determinando il canone in base alle condizioni di reddito.