"Servono formazione e inserimento lavorativo"

La Cgil denuncia la difficile situazione dei lavoratori stranieri in Italia, sottolineando la necessità di percorsi di inserimento lavorativo e di formazione linguistica per contrastare lo sfruttamento e garantire dignità. La Costituzione sottolinea l'importanza del lavoro per la democrazia, spingendo la Cgil a promuovere un referendum per difendere i diritti dei lavoratori.

Quanto successo a Jawad non è un caso isolato, e la Cgil lo sa bene. "Questa storia non è un esempio estremo – dice Anna Capobussi, segretaria Fillea Cgil con delega alla legalità –. Ma è quello che capita a tanti lavoratori stranieri che emigrano in cerca di condizioni lavorative e di vita migliori". Per chi arriva in Italia è necessario trovare percorsi di inserimento lavorativo. "Specialmente per gli ospiti dei Cas, l’inserimento lavorativo immediato è necessario, anche per assicurarli da subito alla legalità – prosegue Capobussi – per raggiungere questo e altri obiettivi la Cgil è presente in diversi tavoli della Prefettura. Attivando tavoli permanenti e non occasionali si possono realizzare anche percorsi di formazione professionale e sinergie tra istituzioni e associazioni di categoria durature ed efficaci. Senza dimenticare che tutto questo ha comunque bisogno del supporto legislativo da parte dello Stato". L’inserimento lavorativo passa in primo luogo dalla conoscenza della lingua. "Ci risulta che gli ospiti dei Cas siano nel mirino di attività illecite e facilmente soggetti allo sfruttamento del caporalato – sottolinea Capobussi –. L’insegnamento dell’italiano dovrebbe essere il primo corso da realizzare e garantire a tutti i migranti presenti su suolo italiano. La mancata conoscenza dell’italiano, favorisce l’avvicinamento di persone che, parlando nella madrelingua del migrante, gli promettono facili guadagni e miraggi". "Il primo maggio ci ricorda che il lavoro è garanzia di dignità – conclude Capobussi – L’articolo 1 della Costituzione della Repubblica democratica Italiana parla di un Paese fondato sul lavoro. In assenza di questo bene primario, perde valore la nostra democrazia e il sistema repubblicano, in quanto è proprio il lavoro a costituirne le fondamenta. Sulla base di questo presupposto la Cgil sta raccogliendo le firme per un referendum abrogativo di leggi che inficiano la dignità del lavoro, promuovendo allo stesso tempo maggiore sicurezza e stabilità lavorativa anche per le generazioni del domani".