Il Tribunale di Grosseto aveva deciso il maxi sequestro da 2 milioni di euro, nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza per bancarotta fraudolenta, che riguardava cinque indagati. Ora la sezione per il riesame del tribunale di Grosseto ha annullato questa decisione. Due dei cinque indagati sono padre e figlia, questi sono accusati di aver distratto beni da una società di autostrasporti di Follonica fallita nel 2018, per 400mila euro. Il maxi sequestro era stato applicato nei loro confronti. Con il sequestro da due milioni di euro erano stati bloccati due conti corrente di una società, nata prima della società follonichese di autotrasporti, della quale il legale rappresentante non è indagato. L’imprenditrice finita nei guai con il padre, su uno dei due conti, ha solo una delega. Il tribunale del riesame ha dunque confermato la fondatezza del sequestro, dal punto di vista cautelare, ma ne ha disposto l’annullamento. Dagli atti dell’indagine che sono stati analizzati non emerge alcuna "probabilità di danno futuro, necessaria per confermarlo". I giudici inoltre sottolineano che è necessario che tra il bene oggetto della misura e il profitto illecito sussista un nesso di pertinenzialità. In relazione alla sussistenza di quest’ultimo nesso, non è emerso alcun elemento.
CronacaSequestro da 2 milioni Il riesame lo annulla