FABIOLA FAVILLI*
Cronaca

Scoprire Caldana. La chiesa di San Biagio

E’ un vero gioiello architettonico che appartiene al tardo Rinascimento. "Tesori" anche al suo interno.

Scoprire Caldana. La chiesa  di San Biagio

Scoprire Caldana. La chiesa di San Biagio

Qua c’è il marmo preferito dall’Imperatore Tiberio; dalle cave di Caldana fin dall’antichità è stato estratto un calcare massiccio con sfumature che vanno dal rosa al color vino, la cui bellezza l’ha reso un prestigioso materiale per decorare monumenti romanici come la Cattedrale di Grosseto o gotici come quella di Siena e la Chiesa di S. Maria della Spina di Pisa. Quattro colonne dell’Altare della Patria a Roma, la facciata della Cattedrale di Firenze e la Tribuna di Galileo mostrano quanto la pietra maremmana conferisca un’eleganza eterna a luoghi simbolo del XIX e XX secolo. Caldana esiste da oltre 1100 anni, ed il suo impianto medioevale incornicia un capolavoro architettonico attribuito al celebre architetto Antonio da Sangallo il Vecchio: la cinquecentesca Chiesa di San Biagio, che spicca sugli edifici dell’antico paese donandogli un’atmosfera cittadina. Vari feudatari hanno governato questa terra strategica, ma gli Austini ne hanno saputo valorizzare la ricchezza; dopo i Pannocchieschi, gli Aldobrandeschi, i Salimbeni, gli Alberti, i Tolomei ed i Bellanti, dal 1471 il feudo su venduto ai nobili senesi Austini. Marcello Austini aveva il titolo di "familiare dei Medici", era amico di Giorgio Vasari e Balì dell’Ordine di Santo Stefano, creato da Cosimo I Medici allo scopo di difendere il mar Tirreno dai pirati saraceni. Si deve a lui ed al figlio Ippolito la costruzione della nuova Chiesa di San Biagio nel 1575: un capolavoro la cui facciata è contraddistinta da quattro paraste, nicchie sovrapposte e dal timpano che reca lo stemma degli Austini. L’interno è caratterizzato da un accentuato bicromatismo e costudisce un affresco di Giuseppe Nicola Nasini del 1678 raffigurante San Biagio e San Guglielmo adoranti il Crocefisso, oltre ad una collezione di reliquiari seicenteschi ed alla Madonna delle Grazie in terracotta dipinta di fine 1400. Spicca il fonte battesimale dell’inizio del XVII secolo in marmo portasanta, unico manufatto di quel materiale che si conserva a Caldana.

*Guida turistica