"Sconfitta peggiore del 2018 Siamo una riserva indiana..."

Amaro e duro commento del segretario provinciale del Pd. "Il congresso deve stabilire la nostra identità"

Il fatto che il Pd, in tutta la provincia, abbia tenuto la maggioranza della coalizione di centrosinistra solo a Monterotondo, per Giacomo Termine che è segretario provinciale del Partito democratico e sindaco di Monterotondo è un’amara consolazione. La verità è che il Pd, per usare le parole di Termine: "ha subìto una sonora sconfitta, peggiore di quella del 2018". E non è stata neanche una gran sorpresa, a sentire Termine.

"Chi, come me, ha fatto campagna elettorale lungo la nostra provincia – commenta il segretario Dem – il risultato non è stata una doccia fredda, i segnali erano chiari e oggi assistiamo all’ennesimo risultato negativo nazionale, nonostante gli ottimi risultati dei nostri amministratori a livello locale".

Serve un nuovo punto di inizio, occorre per Termine stabilire le priorità in agenda.

"Nel 2023 ci sarà il congresso del Pd – prosegue –. Deve essere stabilita l’identità del Pd, la sua linea politica e la sua strategia. Tenteranno di spostare la discussione sui nomi, sugli schemi, sull’importanza di preservare i quadri dirigenti, sulle alleanze ma non dobbiamo spostarci dalle questioni di merito".

Per il segretario dem la sconfitta è partita da una confusa strategia delle alleanze. "Nonostante questa legge elettorale imponesse di fare dei patti elettoralialleanze larghe per non consegnare il Paese al fronte del centrodestra – commenta –, siamo passati dal campo largo alla riserva indiana. Con i 5 stelle non si poteva avere un rapporto perché hanno dato l’appiglio per far saltare il governo Draghi. Una rottura irrinunciabile poiché l’Agenda Draghi era una priorità del Paese, salvo poi tessere un’alleanza elettorale con gli anti draghiani di sinistra appartenenti al partito di Fratoianni".

Un velo pietoso va steso sull’alleanza con Di Maio. Per Termine c’è l’amarezza per non aver coltivato un’alleanza con Calenda. "Il terzo polo ha raggiunto un buon risultato – afferma –, ci fosse stato un lavoro per mettersi a disposizione di una larga coalizione forse oggi parleremmo di un’altra storia".

Infine l’inutilità del voto utile. "Abbiamo assistito ad una campagna elettorale incentrata sulla ricerca del voto utile – dice Termine – generata da una debolezza identitaria del Pd che non è riuscito ad accreditarsi ed essere strumento utile per rispondere ai bisogni delle comunità". Un ringraziamento a chi ci ha messo la faccia. "I nostri candidati si sono spesi con passione ed impegno. Enrico Rossi non è riuscito a prevalere ma non posso che esprimere stima per come ha affrontato questa campagna. Bravo anche sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli". Il segretario Pd prima di conclude afferma: "Le liste fatte dalle segreterie? No grazie – conclude –: mai più". In ultima battuta augura buon lavoro a chi ha vinto. "Ritengo – conclude – che un primo atto possa essere quello di proporre una bicamerale per le riforme di cui necessità questo Paese".

Nicola Ciuffoletti