
Carlo Luschi e Guido Petrucci all’arrivo a Santiago de Compostela dopo aver percorso 834 chilometri in bicicletta suddivisi in otto tappe
Otto tappe, 834 chilometri percorsi con un dislivello positivo di 11.045 metri. Tutti in bicicletta, da Lisbona a Santiago de Compostela.
La ’sbiciclettata fuori porta’ (ufficialmente si chiama ’Cammino portoghese’) è quella fatta da Carlo Luschi e Guido Petrucci, iniziata con la ’tappa’ meno impegnativa dal punto di vista fisico, ovvero l’acquisto dei biglietti per il volo Roma - Lisbona.
Siamo nello scorso dicembre e il decollo era previsto a maggio, ma per programmare bene un viaggio del genere occorre del tempo. Il 24 maggio ciclisti e bici atterrano a Lisbona da dove si riparte subito, senza pernottare lì: pedalata fino ad Azambuja, dove c’è la conferma che per quanto uno possa programmare bene, la sorpresa è sempre a portata di mano. "Quando siamo arrivati – raccontano Carlo e Guido – abbiamo scoperto che era il giorno della festa centenaria del paese e siccome tutte le strade erano bloccate per la corsa dei tori, non potevamo raggiungere il nostro ostello fino al termine della manifestazione. Erano già le 22 e noi eravamo partiti da Grosseto alle 5.30..."
Quindi, ’breve pausa notturna’ e la mattina successiva partenza con itinerario Fatima e Tomar (la città dei Templari). Riposo e ripartenza: la terza tappa porta da Tomar a Luso. Il giorno dopo i due pedalano poi fino a Porto.
"Giorni ventosi – raccontano ancora – e specialmente quando abbiamo costeggiato l’oceano Atlantico, sempre con folate contarie. Però siamo rimasti piacevolmente sorpresi della cultura degli automobilisti nei confronti dei ciclisti, non ci hanno mai suonato una volta in tutto il Portogallo, un’altra sorpresa piacevole è stato il numero incredibile di piste ciclabili".
Tappa numero cinque: da Porto a Tui dove c’è stato il passaggio dal Portogallo alla Spagna. Poi da Tui a Villa Garcia: "Era un caldo asfissiante – dicono – e non ci siamo potuti esimere da fare un tuffo sull’oceano".
Settima tappa da Villa Garcia a Finisterre, con "una prova veramente tosta che prevedeva anche una salita di 13 chilometri". Ultima tappa, da Finisterre a Santiago: "L’arrivo davanti alla cattedrale ci ha fatto emozionare. Ci siamo uniti in un abbraccio nel quale oltre alla soddisfazione per essere arrivati in fondo, c’era anche l’essenza della nostra amicizia".
Inutile chiedere se hanno avuto apparizioni. Dopo 834 chilomenti in bici controvento e in salita, altro che apparizioni...
Luca Mantiglioni