NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

"Quel farmaco per me è fondamentale, ma è diventato irreperibile"

Una donna di 83 anni, che ha sconfitto un carcinoma al pancreas, lotta ora per ottenere un farmaco essenziale per la sua digestione. Il Creon, a base di enzimi pancreatici, è diventato sempre più difficile da reperire nelle farmacie di Grosseto. La donna chiede spiegazioni alla Regione e all'Asl per garantire l'accesso a una medicina fondamentale.

"Quel farmaco per me è fondamentale, ma è diventato irreperibile"

Nel 2018 le era stato diagnosticato un carcinoma allo stadio iniziale al pancreas. Grazie a un intervento chirurgico il carcinoma è stato sconfitto, ma adesso la protagonista di questa vicenda che per ragioni di privacy preferisce rimanere anonima, deve portare avanti un’altra battaglia. Da dopo l’operazione la donna è costretta ad assumere un farmaco, il Creon, cioè un prodotto per uso orale a base di pancrelipasi, cioè di enzimi pancreatici. Non riuscendo più a produrre enzimi pancreatici, a seguito dell’operazione, queste capsule per la donna sono fondamentali, la aiutano nella digestione, ossia nel processo di scissione dei grassi, delle proteine e dell’amido in sostanze semplici. Negli ultimi mesi reperire questo farmaco nelle farmacie grossetane è diventato sempre più difficile, tanto che negli ultimi mesi la donna è stata costretta a prenotarlo con qualche settimana di anticipo, lunedì infine si è recata in farmacia e il farmaco non risultava nemmeno ordinabile. Quindi o se lo fa preparare dai laboratori dalla farmacia stessa, andandolo a pagare per intero il farmaco oppure è costretta a farne a meno con inevitabili complicazioni.

"E’ stato un farmaco che si è sempre trovato in poche farmacie – commenta la donna – però fino a quattro mesi fa con la ricetta si riusciva a reperire nel giro di un giorno. Da 4 mesi a questa parte reperire il Creon è sempre più difficile e proprio lunedì, parlando con un farmacista, è emerso che il farmaco non si riesce più a reperire". La donna, protagonista di questa vicenda, ha 83 anni e per poter fare una vita normale mangiando regolarmente tutti gli alimenti deve assumere 6/7 capsule di questo farmaco a pasto. Adesso, per paura di rimanere senza, ne sta assumendo 4 e al contempo ha deciso di ridurre a zero i grassi negli alimenti. Il problema per la donna non è tanto arrivare a pagare un farmaco che le permette di rimanere in vita, anche se il costo è abbastanza oneroso, quanto il fatto che a lei e chi come lei non le viene garantito l’accesso a una medicina fondamentale. "Mi rivolgo alla Regione e all’Asl – conclude – per capire perché questo farmaco sia così difficile da reperire e quali sia le strade da percorrere per tornare a vivere normalmente".