REDAZIONE GROSSETO

Processo Concordia, Schettino: "Dopo la sentenza parlerò io". L'avvocato di Costa Crociere colto da malore

Il dibattimento che vede imputato l'ex comandante, per il quale sono stati chiesti 26 anni. La sentenza forse giovedì. Schettino: "Sarò presente in aula e dopo la sentenza parlerò" / VIDEO: LA RICOSTRUZIONE DEL MOMENTO DELL'IMPATTO / IN AULA C'E' COSTA CROCIERE / DOMNICA CHIEDE RISARCIMENTO / LA PROCURA DI GROSSETO APRE UN FASCICOLO PER CALUNNIA NEI CONFRONTI DEL CODACONS / SCHETTINO PARLA A PORTA A PORTA/ CHIESTI 26 ANNI PER SCHETTINO

Schettino arriva all'udienza di martedì 10 febbraio (Afp)

Grosseto, 11 febbraio 2015 - E' vicino il momento della sentenza per Francesco Schettino, l'unico imputato nel processo per il naufragio della Costa Concordia, il 13 gennaio 2012 davanti alle coste di Isola del Giglio. In quel naufragio morirono 32 persone. Ecco tutti gli aggiornamenti della giornata di oggi. Parlano la difesa ma anche l'accusa, oltre agli avvocati delle parti civili. 

MALORE PER L'AVVOCATO - È stato trasferito in ambulanza all'ospedale di Grosseto per accertamenti l'avvocato di Costa Crociere, Marco De Luca, che ha avuto un malessere mentre interveniva per le repliche del processo sul naufragio della Costa Concordia. I sanitari del 118 hanno effettuato - come esame immediato di prasi nei soccorsi - un elettrocardiogramma nel teatro, poi hanno adagiato il legale in una barella e l'hanno portato all'ambulanza. L'udienza è stata interrotta anzitempo dal presidente Giovanni Puliatti su richiesta dello stesso De Luca. L'avvocato è rimasto seduto su una poltrona senza alzarsi e dove è stato soccorso prima dai presenti, poi dal 118. Poco prima di mezzanotte ha lasciato l'ospedale volontariamente.

L'AVVOCATO DEL COMUNE DEL GIGLIO -  «Il tribunale ha le prove scientifiche per decidere. Dall'altra parte ci sono solo parole. Noi abbiamo dimostrato il danno, da Costa Crociere solo fumo» e quindi «confermo la richiesta di una provvisionale di 20 milioni di euro. Il resto lo rimettiamo alla decisione di voi giudici, solo voi potete restituire al Giglio la sua dignità». Così l'avvocato del Comune del Giglio, Maria Chiara Zanconi, nella fase delle repliche delle parti civili al processo di Grosseto, ha criticato l'avvocato Marco De Luca di Costa Crociere spa, che assiste la compagnia di navigazione come responsabile civile nel processo. Il Giglio lamenta danni all'immagine, al turismo, per l'interruzione dell'attività amministrativa e la rinviata realizzazione di opere pubbliche. Invece, l'avvocato De Luca aveva sottolineato che gli interventi sull'isola dopo il naufragio (in particolare l'imponente progetto della rimozione) avevano portato benefici economici legati, tra l'altro, all'ospitalità e alla logistica, considerati i numerosi addetti ai lavori presenti al Giglio anche in mesi non turistici. 

SCHETTINO: SARO' IN AULA AD ASCOLTARE LA SENTENZA - «Certo che sarò presente in aula ad ascoltare la sentenza del tribunale». Lo ha detto all'ANSA il comandante Francesco Schettino in una pausa del processo, confermando che assisterà personalmente alla lettura del dispositivo. Secondo previsioni i giudici potrebbero ritirarsi in camera di consiglio domani o al massimo giovedì.  «Per favore, ora preferisco non commentare. Ma dopo che avrò ascoltato la sentenza del tribunale, parlerò io», ha aggiunto l'ex comandante della Concordia in una pausa del processo. Non è escluso che Schettino possa tenere un incontro con la stampa a processo finito. 

SCHETTINO LASCIA L'AULA. PRECISA: "NECESSITA' DOVUTA A MOTIVI DI SALUTE" - Improvviso gesto di stizza di Francesco Schettino durante la replica del pubblico ministero: Schettino si è alzato dal suo posto e ha lasciato l'aula per alcuni minuti, anche allungando un braccio in direzione del tavolo dell'accusa, quando il pm Leopizzi ha respinto la critica della difesa che parlò di «schifoso accanimento dei media». Leopizzi ha aggiunto che «semmai c'era la tentazione di portare altro materiale ma invece siamo rimasti a livello sobrio. Vogliamo sostenere che tutto quanto è stato pubblicato è stato estorto all'imputato? Schettino è stato forse picchiato? Non è stato smentito nulla». «Il codice di procedura permette alle dichiarazioni rese fuori dall'aula di poter entrare nel processo», ha detto il pm in relazione ad alcune interviste utilizzate nella requisitoria. A queste frasi, Schettino - di solito sempre tranquillo in aula - ha avuto un moto di reazione ed è uscito. Dopo qualche minuto Schettino è tornato a sedere sul banco della difesa. Schettino ha poi precisato che «contrariamente all'interpretazione fatta dai giornalisti nel teatro di essersi allontanato momentaneamente dall'udienza addirittura con un presunto gesto di stizza» verso i pm «si è solo alzato perché è arrivata un'infermiera a effettuare un'iniezione di antibiotico avendo la febbre alta». Lo ha riferito il suo avvocato difensore Domenico Pepe aggiungendo che «si spiega così la sua momentanea assenza dall'aula. Il comandante Schettino si è alzato solo per rispondere ad una necessità dovuta a motivi di salute. Anche ieri è venuta l'infermiera per la stessa serie di iniezioni di antibiotici prescritti l'altro ieri dalla guardia medica di Grosseto per un'influenza».

Il pm ha anche definito «maldestro» il tentativo, all'epoca, dei difensori di Schettino di proporre il patteggiamento alla procura: «Ce lo dissero all'udienza preliminare in corso mentre il giudice Molino stava intervenendo» e «per tre anni e mezzo» di condanna. Respinta al mittente anche l'accusa di aver cancellato le prove, anche questa fatta dalla difesa nell'arringa: «Le prove sono tutte agli atti - ha detto il pm - Forse la difesa si voleva riferire alla valutazione che se ne fa».  

"SCHETTINO NON E' STATO GHETTIZZATO" - «Non ci sono altri imputati in questo processo, Schettino è qui da solo perché gli altri» che hanno patteggiato nel 2013 «hanno scelto un'altra strada processuale. L'unicità dell'imputato è dovuta a scelte sue. La sua condotta ha una peculiarità che lo mette al centro. Gli altri erano suoi subordinati, Schettino era il dominus della gestione dell'emergenza». Lo ha detto il pm Alessandro Leopizzi aprendo le repliche al processo di Grosseto sul naufragio della Costa Concordia. Leopizzi ha così criticato l'accusa di ghettizzazione che la difesa di Schettino aveva fatto nella sua arringa. Sempre replicando alla difesa di Schettino, il pm ha detto: «Le nostre parole sono state distorte, manipolate, oggetto di mendacio», inoltre «la difesa ha fatto un'azione demolitoria, a spot», «ha messo nel suo ragionamento tante palline di un flipper», «è stata un'arringa distruttiva» che non tiene conto dello svolgimento dei fatti. Leopizzi, con ironia, ha anche detto che le repliche del pubblico ministero vengono fatte «con qualche decibel in meno» e anche se «non avremo la stessa oratoria napoletana» degli avvocati di Schettino «in Maremma non ci manca il buon senso e siamo più british di quello che sembrerebbe».

"NON ARRESTATE SCHETTINO" - «Chiediamo che il tribunale rigetti la richiesta di ordinanza cautelare del pubblico ministero»: lo ha detto il difensore di Schettino, avvocato Donato Laino, all'apertura dell'udienza di oggi a postilla dell'arringa conclusa ieri. Il difensore ha parlato di «mancanza del punto nobile che potrebbe legittimare la richiesta», cioè il possibile pericolo di fuga di Schettino. L'avvocato ha chiesto l'assoluzione di Schettino dalla contravvenzione di non aver informato correttamente le capitanerie di porto, per cui il pm aveva chiesto tre mesi di arresto, «perché il fatto non costituisce reato». Francesco Schettino è presente anche oggi in aula.