L’ha denunciata per atti persecutori. Perché, oltre che a scenate di gelosia, l’ha picchiato più volte. Alla fine è scattata la denuncia alla Procura. Lui, 44 anni grossetano, nella palestra, dove lavorava come responsabile, ha conosciuto una donna di due anni più grande di lui che aveva un figlio da una precedente relazione. I due iniziano a frequentarsi e decidono poco dopo di andare a convivere. Una vita che sembrava "normale" anche se la donna ben presto ha iniziato ad evidenziare una gelosia morbosa controllando spesso il telefono dell’uomo. Lei non accettava che l’uomo, per lavoro, si relazionasse con i clienti, soprattutto donne, della palestra dove lavorava e lo controllava spesso. La situazione precipita circa un anno fa quando l’uomo decide di andare a cena con la sua convivente in un ristorante a Grosseto. Durante il tragitto la donna inizia ad accusarlo di adulterio indicando i nomi di alcune ragazze, insinuando varie relazioni, che in verità non c’erano mai state. Provocazioni su cui l’uomo ha sempre cercato di passare sopra. Ma quella sera, viste le accuse ripetute, l’uomo- decise di tornare indietro e non andare nel locale per paura di fare brutte figure per colpa dell’ennesima scenata di gelosia. Ma la donna, a quel diniego, rispose con uno schiaffo. L’uomo si difese, ma lei, chiamando un’amica, disse che era stata picchiata. L’uomo decise dunque di chiudere quella relazione tornando nella casa dei genitori. Ma l’ex convivente non abbandona l’idea di stare con lui e la loro relazione riprese più volte: un giorno andò a casa dove l’uomo abitava con i genitori e spintonò la madre facendola cadere a terra e lui, dopo qualche mese, riprovò a costruire una relazione con la donna iniziando a frequentarla di nuovo. Ma la vita divenne sempre più difficile tanto che l’uomo e la donna non potevano più avere vita sociale perché la donna era gelosa di tutto. Poi l’ennesimo atto di violenza della donna nei confronti dell’uomo, azione che lo ha spinto ad andare in Procura per denunciarla per atti persecutori: una sera, dopo un incontro intimo, la donna dette in escandescenze, inizia picchiarlo con schiaffi e pedate e gli lanciò il telefono nel caminetto, distruggendogli poi la casa, dai mobili alle suppellettili. Una situazione ormai non più sostenibile.
Matteo Alfieri