Pesca, rinnovato il contratto: aumenti e bonus

Manai: "In questo particolare momento di crisi l’operazione assume un grande significato"

Roberto Manai, pescatore castiglionese responsabile regionale di Federpesca

Roberto Manai, pescatore castiglionese responsabile regionale di Federpesca

Grosseto, 3 ottobre 2022 - Rinnovato il contratto nazionale per gli addetti imbarcati sui pescherecci. Un settore che in Toscana conta circa 1500 persone, comprese quelle che si occupano di pescaturismo e ittiturismo. "Si tratta – sottolineano Federpesca e Coldiretti – di un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore ittico nazionale di fronte ad un’emergenza mondiale in un momento di grande incertezza a livello internazionale con un aumento dei costi di produzione, in particolare il gasolio, insostenibili ed un’inflazione che si avvicina alle due cifre e che pesa in maniera importante sulle famiglie e sui lavoratori".

"Un’operazione il cui significato va oltre all’ordinario rinnovo di un contratto – afferma Roberto Manai, di Federpesca – in questo particolare momento di notevole difficoltà per le imprese di pesca che vedono aumentare i costi di produzione in termini insostenibili insieme alla diminuzione delle giornate di lavoro che, a causa di un regolamento comunitario, ha visto ridotte le giornate di attività negli ultimi tre anni di oltre un quarto".

Aumento dei minimi monetari garantiti pari al 6,50 per cento subito e dopo 12 mesi l’ulteriore 3,5 per cento. Sono state inoltre approvate altre condizioni di vantaggio per gli equipaggi come le integrazioni per le giornate di recupero (festive), integrazioni al trattamento economico e altri aumenti integrativi.

"Le imprese di pesca rappresentate dalla Federpesca – afferma Manai – attueranno il contratto nazionale, coscienti che questa ulteriore azione dimostrativa della serietà del settore produttivo dovrà essere riconosciuta da quelli che saranno i nuovi ‘gestori pubblici’ del settore, che è tanto nominato, molto pubblicizzato, ma poco conosciuto e lasciato in balia delle onde più pericolose".

L’ulteriore segnale positivo che le associazioni di categoria hanno voluto dare è confermata dalla costruzione all’interno del contratto della sezione ‘non imbarcati’, sulla quale si è lavorato e si lavorerà nel prossimo futuro per dare visibilità e assistenza agli operatori, familiari e non, che operano intorno all’impresa di pesca e alle sue attività collegate e collaterali. Ma le buone notizie finiscono qui. Perché adesso le imprese della pesca a strascico o volante della Toscana e della Liguria sono fermarsi per trenta giorni. "La cassa integrazione per i marittimi – conclude Manai – sarà forse incassata dopo quella del fermo del 2020 e del 2021, quindi speriamo fra tre anni. Nel frattempo, le famiglie dei pescatori dovranno continuare a vivere".

Riccardo Bruni