
Un milione di euro di evasione, più altri 200 mila di Iva non versata: è questo l’esito dell’accertamento della Guardia di finanza nei confronti di una palestra che si celava dietro a un’associazione sportiva dilettantistica, quando in realtà si trattava di una vera e propria attività commerciale. Blitz della Guardia di finanza di Grosseto in città. E’ stata complessa l’indagine delle Fiamme Gialle, anche con sviluppo di accertamenti bancari e invio di centinaia di questionari alle persone che risultavano "sulla carta" associate. La maggior parte dei "presunti" soci ha ammesso di non aver mai in realtà rivestito questo ruolo e di non aver partecipato all’attività associativa come invece prevedono le norme.
In concreto, quali "semplici clienti", in effetti avevano fruito dei servizi offerti in relazione ai quali avevano pagato il dovuto e senza nessun altro tipo di contatto o effettiva partecipazione alla sedicente "associazione". L’analisi dei flussi finanziari nei confronti della finta Asd e di altre persone che ne ricoprivano cariche a vario titolo o comunque collegate, ha fatto emergere come nel corso di 5 anni – tutti antecedenti al periodo covid (ossia tra il 2015 ed il 2019) – sia stato incassato complessivamente poco più di un milione di euro, senza dichiarare nulla al fisco e senza che, in sede di contraddittorio, siano state fornite adeguate giustificazioni. Dal complesso degli accertamenti svolti è quindi emerso come la finta associazione non abbia rispettato i requisiti previsti, perdendo la qualificazione di ente associativo (ed i relativi benefici fiscali) e inquadrandosi piuttosto quale vera e proprio società-impresa, con tutti gli obblighi contabili conseguenti. In sostanza è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al solo fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe attività imprenditoriali che rispettano le norme.
In questo particolare periodo la Guardia di finanza ha come principale obiettivo la tutela dell’economia legale, contrastando i fenomeni di illegalità economico-finanziaria maggiormente lesivi ed insidiosi, nonché proponendosi quale punto di riferimento in ordine alle iniziative volte alla tutela del sistema economico. L’attività operativa, è orientata in modo mirato e selettivo su soggetti caratterizzati da concreti profili di rischi e sugli illeciti tributari che più danneggiano gli interessi erariali e le regole della concorrenza e del mercato. In particolare ci sono alcuni pseudo circoli che abusano della qualifica giuridica, dissimulando in realtà l’esercizio di attività d’impresa, al solo scopo di eludere l’ordinario regime di tassazione.