NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Energie rinnovabili in Maremma, Coldiretti: "Rischiamo l’invasione di pale eoliche e di campi solari"

La denuncia del presidente provinciale di Coldiretti, Simone Castelli: "Quasi un progetto su due di quelli che potrebbero essere realizzati in tutta la regione Toscana sono stati localizzati in Maremma"

Simone Castelli (Coldiretti)

Simone Castelli (Coldiretti)

Grosseto, 2 marzo 2024 – Sta facendo molto discutere il progetto eolico di Pitigliano ma questo, insieme agli altri due molto discussi in Maremma, ovvero quello di San Donato (comune di Orbetello) e Montauto (Manciano) sono solo tre dei tanti piombati in Maremma. I mega progetti per realizzare in provincia di Grosseto campi solari e parchi eolici sono 58 distribuiti in diversi comuni tra cui Manciano, Campagnatico, Cinigiano, Grosseto, Scansano, Capalbio, Pitigliano e Orbetello. A denunciarlo è Coldiretti.

Delle 58 richieste di connessione alla rete elettrica nazionale, 41 sono per la produzione di energia rinnovabile dal sole e 17 per la produzione di energia dal vento. Quello che si palesa agli occhi degli abitanti maremmani è una corsa senza freni verso la transizione energetica e gli obiettivi europei di decarbonizzazione, ma senza prima aver dettato le regole a salvaguardia del suolo e del paesaggio. A riferirlo è Coldiretti Grosseto che negli scorsi giorni si era schierata apertamente con l’amministrazione ed i cittadini contro il progetto del parco eolico a due passi da Pitigliano. "Quasi un progetto su due di quelli che potrebbero essere realizzati in tutta la regione sono localizzati in Maremma – denuncia il presidente provinciale di Coldiretti, Simone Castelli –. Il caos legislativo e l’assenza di regolamenti e paletti hanno di fatto spalancato le porte della nostra campagna alle speculazioni. Per raggiungere l’indipendenza energetica diventiamo ancora più dipendenti dall’estero dal punto di vista degli approvvigionamenti alimentari. Si possono ottenere entrambi i risultati ma servono regole e paletti individuando le aree dove questi impianti possono essere realizzati".

In questa corsa alle rinnovabili Coldiretti ci vede una concreta minaccia all’agricoltura toscana e a inghiottirla sono molto spesso i profitti assicurati dalle compagnie energetiche per l’affitto dei terreni o per l’acquisto che sfruttano la fragilità. "La transizione energetica – ha proseguito Castelli – va governata e amministrata o diventa un far west". Coldiretti non si dice contraria alle fonti rinnovabili ma specifica: "Siamo assolutamente contrari a tutti quei progetti – conclude – che divorano la possibilità di coltivare e pascolare o che stravolgono il paesaggio. E’ necessaria una mappatura delle aree dove queste infrastrutture sono possibili e dove non possono invece essere costruite".

Sul tema dei campi solari ed eolici condivide le preoccupazioni di Coldiretti Monia Monni, assessore regionale all’ambiente. "Da parte nostra – ha detto – lo abbiamo fatto presente in tutti i luoghi e in tutte le sedi di discussione, ma il Governo è rimasto sordo alle nostre proposte". Poi conclude: "Abbiamo chiesto al Governo di fornirci un obiettivo di produzione da fonti rinnovabili da installare, lasciando che siano le Regioni, assieme ai Comuni, a valutare la qualità progettuale e a decidere dove farlo. Ma il Governo non ci ha ascoltato, scegliendo la strada più accentratrice e meno condivisa".