
Lorenzo Cagnoni (Ieg)
Arezzo, 8 aprile 2020 - Niente fiera dell’oro nemmeno a giugno con relativa ricerca di una data tra fine luglio e agosto. Ne parliamo con Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg fresco dell’acquisto delle manifestazioni OroArezzo e Gold Italy.
Niente da fare... «No, impossibile rispettare anche la data del 19 giugno. Non ci sono le condizioni obiettive per poter organizzare un’edizione all’altezza della sua fama e delle attese degli operatori».
Che si fa, si cancella tutto? «Ma quando mai».
E allora? «Abbiamo investito su Arezzo e continueremo a farlo, sentiamo il peso delle responsabilità e sappiamo pure che il mercato stesso richiede che la fiera si faccia».
Quando pensate di posizionarla? «Occorre trovare una data e una modalità di esecuzione».
Il calendario è già stretto, è un’ipotesi la cancellazione di Gold Italy sostituita da OroArezzo? «Gold Italy rimane, al momento non pensiamo proprio di azzerarla».
Quindi? «Quindi la grande fiera non andrà collocata in autunno, ma prima dell’expo di Vicenza che si tiene a inizio settembre».
Tra luglio e agosto, ma una data non c’è ancora... «No, ma è possibile trovarla d’accordo con tutte le componenti e se lo dico significa che che credo di avere elementi di conforto».
Che fiera sarà? «Diversa, impossibile pensare altrimenti. La situazione ad esempio non consente l’arrivo dei buyers da tutto il mondo».
Fiera a distanza? «Bisogna trovare forme per stabilire i rapporti con la domanda. Stiamo cercando sofisticate forme di collegamento per rendere comunque la fiera appetibile sui mercati. Saranno meccanismi non del tutto compensativi della mancanza dei buyers, ma così è».
Un quadro inedito e triste... «A chi lo dice. La nostra ragion d’essere sta nel vedere i corridoi pieni di persone, eppure non deponiamo le armi, non abbasseremo gli investimenti su Arezzo».
Il virus quali conseguenze sta portando a Ieg? «Intanto vorrei partire da quelle che erano le prospettive del 2020».
Ottime... «Appunto. Siamo reduci da un 2019 entusiasmante, chiuso con 178 milioni di fatturato e un’altissima redditività pari a 41,9 milioni, con una posizione finanziaria solida nonostante 25 milioni di investimenti. Anche gennaio è stato un mese eccellente con Vicenza».
Poi lo tsunami,,, «Che ha travolto tutto. Abbiamo dovuto cancellare e riposizionare fiere e congressi cercando di recuperare nel secondo semestre ciò che sarà possibile».
Quale ripartenza intravede? «Dobbiamo guardare al complesso delle manifestazioni, Arezzo compresa, con un’ottica nuova, adeguata ai tempi che stiamo vivendo. Però andiamo avanti, non ci arrendiamo».