Omicidio stradale, travolse e uccise un pedone: patteggia due anni

Anziano 82enne scappò ma vigili urbani e i carabinieri lo rintracciarono

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Grosseto, 28 gennaio 2020 - Ha chiesto di patteggiare 2 anni, con sospensione condizionale della pena, e la procura di Grosseto ha accolto la proposta di un automobilista 82enne, della provincia che il 12 aprile dello scorso anno travolse e uccise un pedone sull'Aurelia, Ahmed Raji, 60 anni, di origine marocchina con regolare permesso di soggiorno, residente a Grosseto.

I familiari della vittima, assistiti in giudizio da studio 3A, sono parte civile. L'uomo, 82 anni, di Magliano in Toscana stava procedendo con la sua Peugeot 106 sull'Aurelia in direzione Roma quando ha investito in pieno il 60enne mentre era vicino alla linea di mezzeria. Il pedone, finito sul cofano, dopo aver sbattuto contro il parabrezza, è stato visto letteralmente volare sopra la vettura a quanto riferito da altri automobilisti di passaggio e ricadde sull'asfalto: inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari. Ai medici non rimase che constatare il decesso. Ma, fatto altrettanto grave, l'investitore non si fermò a prestare soccorso e se ne andò, tanto che si configurò un caso cosiddetto di 'pirata della strada'.

Gli agenti della polizia municipale di Grosseto con i carabinieri con l'aiuto delle telecamere attive lungo l'Aurelia hanno estrapolato la lista dei passaggi delle targhe dei mezzi transitati in uscita da Grosseto e, coi militari, sono andati a controllarle a una a una fin quando hanno scoperto che la vettura dell'82enne, regolarmente parcheggiata nella corte interna della sua abitazione, aveva il parabrezza infranto sul lato del conducente: ciò ha causato il terribile impatto della testa del pedone, e la distruzione del paraurti anteriore. A quel punto l'82enne ha ammesso le sue responsabilità ed è stato indagato per omicidio stradale con l'aggravante della fuga. Il patteggiamento apre la strada ai risarcimenti per i familiari della vittima. Ahmed Raji ha lasciato la moglie, una figlia e diversi fratelli che vivono in Marocco.