Uccise la compagna e gettò il corpo, 'sconto' di 11 anni sulla pena

La Corte di Appello ha riformato la sentenza di primo grado: da trenta a diciannove anni per Sergio Bertini

Sergio Bertini in una dei trasferimenti al tribunale di Grosseto durante il processo di primo grado

Sergio Bertini in una dei trasferimenti al tribunale di Grosseto durante il processo di primo grado

Grosseto, 02 marzo 2016 - Pena ridotta per Sergio Bertini, il tecnico informatico di 50 anni, che a ottobre del 2013 uccise la compagna Irina Meyntser e cercò di disfarsi del cadavere, gettandolo lungo una scarpata all’Argentario. Questa mattina la seconda sezione della Corte di Assise di Appello ha ridotto da trenta a diciannove anni la condanna per omicidio premeditato. Rispetto alla sentenza di primo grado del tribunale di Grosseto, i giudici fiorentini hanno ricalcolato le equivalenti per quanto riguarda le attenuanti, in parte già concesse in primo grado per la confessione che poi Bertini fece ai carabinieri che avevano eseguito le indagini.

«C’è soddisfazione per la riduzione della pena – commenta il suo legale, l’avvocato Tommaso Galletti – pur nel dovuto rispetto di chi non c’è più». Bertini, rinchiuso in carcere a Grosseto da ottobre 2013, era presente in aula. Il corpo della compagna fu scoperto da alcuni cacciatori, quando ancora non si sapeva che fosse quello della donna di cui lo stesso Bertini aveva denunciato la scomparsa qualche giorno prima. Ad incastrare l’informatico la messinscena architettata dopo averla strangolata.

c.r.