Omicidio di Istia, le indagini. L’ipotesi di un’aggressione di uomini incappucciati non trova riscontri

La versione della figlia della vittima: la donna deve essere ancora interrogata. Il fratello è intanto tornato a Grosseto

Carabinieri di fronte all'abitazione e, nel riquadro, la vittima

Carabinieri di fronte all'abitazione e, nel riquadro, la vittima

Grosseto, 10 giugno 2023 – «Siamo state aggredite da due uomini incappucciati". Sono queste le parole che Benedetta Marzocchi avrebbe detto ai carabinieri nel suo grido d’aiuto giovedì mattina. Queste le prime parole della figlia di Giuseppina De Francesco, la donna trovata morta accanto ad uno specchio rotto nella villa di famiglia "I Renai" che si trova all’estrema periferia di Istia D’Ombrone.

E’ un giallo che si infittisce ora dopo ora quello dell’omicidio della 76enne moglie dell’ex notaio Alessandro Marzocchi, morta probabilmente a seguito di percosse.

La Procura sta cercando il colpevole. Ma se la ricostruzione effettuata dagli inquirenti sta trovando le conferme attese, tutto ruota intorno alla deposizione della figlia, l’unica che era nella villa il giorno dell’agguato.

Una versione comunque, quella dell’aggressione, che al momento non trova riscontri e che quindi convince poco, ma che comunque non viene scartata al 100%. La figlia però, che era arrivata all’ospedale Misericordia in stato di choc e con delle ferite da taglio alle braccia, è ancora ricoverata nel reparto di psichiatria e ancora deve comparire di fronte al magistrato per chiarire molte cose. La prima è stabilire i contorni di un’aggressione da parte di persone esterne alla casa. Ipotesi, dunque.

Ma è solo una di quelle che il pm Giampaolo Melchionna sta vagliando fin da quando si è trovato di fronte il corpo senza vita, pieno di lividi e tagli, dell’anziana donna in un lago di sangue, in terra, di fronte ad un armadio.

Tumefazioni comunque compatibili con la versione della figlia. Intanto ieri mattina si è fatto vivo con la famiglia l’altro figlio della vittima, Alfonsino Marzocchi, 52 anni: avrebbe contattato una zia spiegando di esser fuori città e che avrebbe fatto ritorno a Grosseto. Cosa che è successa ieri nel tardo pomeriggio. Anche lui dovrà essere ascoltato dagli investigatori grossetani.

Intanto a Grosseto è arrivata anche la sorella della vittima che ha raggiunto il cognato, Alessandro Marzocchi nella casa in via Damiano Chiesa nel centro del capoluogo maremmano, dove poi è arrivata anche una cugina. Entrambe hanno cercato di fare coraggio all’uomo, distrutto dal dolore per la morte della moglie. "Sono distrutto, non so niente, lasciatemi in pace" ha detto Mazocchi al cronista. Intanto nel piccolo paese di Istia d’Ombrone non si parla che di questo omicidio, che ha gettato nello sconforto la piccola comunità.