Omicidio di Gavorrano, fermato presunto killer: un 45enne di Scarlino. "Non ha confessato"

Il delitto maturato nell'ambiente dello spaccio di stupefacenti

La zona del delitto

La zona del delitto

Grosseto, 16 agosto 2019 - La procura di Grosseto ha fatto scattare un fermo per l'agguato a colpi di pistola del 12 agosto nel bosco di Gavorrano dove è stato ucciso Bouazza Jarmouni, 25 anni, e ferito gravemente Rahal Eljamouni, 19, ancora in prognosi riservata in ospedale.

Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri e della Compagnia di Follonica hanno raccolto «univoci e concordanti indizi di colpevolezza» a carico di un 45enne di Scarlino, italiano, con precedenti per droga, ritenuto autore materiale dei reati di omicidio e tentato omicidio.

La procura ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto eseguito dai carabinieri. Il 45enne è in carcere a Grosseto. Le indagini hanno chiarito che il delitto è maturato nel contesto dello spaccio al dettaglio di stupefacenti. Il movente e l'esatta dinamica sono in corso di completa ricostruzione in queste ore ma la pista privilegiata è quella di un regolamento di conti.

Il gip di Grosseto Sergio Compagnucci ha interrogato in udienza di convalida il 45enne fermato come presunto killer del bosco di Gavorrano. Il gip dopo l'udienza si era riservato la decisione, riserva sciolta nel pomeriggio con la convalida del fermo. L'uomo resta in carcere: negata la richiesta dei domiciliari avanzata dai difensori.

"Il mio cliente ha risposto al giudice - spiega il difensore del fermato, avvocato Roberto Cerboni - ma non ha confessato alcun delitto. La situazione è delicata, serve fare ulteriori riscontri".

Il 45enne è stato fermato la sera del 14 agosto nella sua casa di Scarlino. Stamani i carabinieri di Grosseto hanno reso noto il fermo, disposto dal pm Anna Pensabene. Le indagini proseguono, il sospetto degli investigatori è che con il killer vi fosse un complice da ricercare.