Olio, stagione boom. "Raccolto inaspettato, l’obiettivo è superare quota 41mila quintali"

Filippi (Olma): "Un 15% in più di olive molite. Ottime condizioni climatiche"

Raccolta delle olive e sopra il presidente della Cooperativa Olma Fabrizio Capecchi e l’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi
Raccolta delle olive e sopra il presidente della Cooperativa Olma Fabrizio Capecchi e l’assessora regionale all’agroalimentare Stefania Saccardi

Grosseto, 17 novembre 2023 – In fila, all’ingresso del modernissimo frantoio della Cooperativa Olma a Braccagni, i trattori con i cassoni pieni di olive appena raccolte sono in attesa della frangitura. E’ un via vai continuo che profuma di ottimismo. In Maremma la stagione dell’olivicoltura sta procedendo bene, decisamente meglio rispetto al resto della regione dove le piante sono scariche e la produzione di olio extravergine sarà inferiore rispetto a un’annata media.

L’andamento climatico, nella provincia di Grosseto, ha influito in maniera minore sulla delicata fase allegazione che segna il passaggio dal fiore al frutto. Una stagione dunque iniziata nel pessimismo, ma che si sta rivelando tra le più fruttuose degli ultimi anni. A ribadirlo è anche il presidente dell’Olma, Fabrizio Filippi : "Il raccolto, fino a qui, è migliore rispetto allo scorso anno – ha iniziato –. Siamo nell’ordine di un 10-15% in più di olive molite. L’obiettivo è superare i 41 mila quintali di olive frante dello scorso anno". Sul perché delle ragioni di tanta differenza tra una parte della Toscana ed il resto della regione il presidente dell’Olma chiarisce: "La risposta è collegata a condizioni climatiche che sono state più meno penalizzanti nella fase soprattutto dell’allegagione. In Maremma avremo una buona produzione che in parte compenserà la forte contrazione a cui stiamo assistendo nel resto della regione".

Uno scenario, quello stravolto dai cambiamenti climatici, che impone anche una riflessione agronomica: "L’olivicoltura non può più essere considerata una coltura di complemento. Non più – spiega ancora Filippi –. E’ una coltura che necessità delle stesse attenzioni quotidiani di un vigneto. Il futuro di questo settore dipenderà dalla misura in cui ce ne prenderemo cura in futuro". La Cooperativa Olma riunisce mille olivicoltori del territorio e certifica con la denominazione "Olio Toscano Igp" la quasi totalità di olio extravergine lavorato, tra i 5 e 6 mila quintali, che è destinato principalmente ai mercati stranieri, del Nord Europa e soprattutto degli Stati Uniti.

Matteo Alfieri