Occupa una strada comunale, ora deve sgomberare. Ci aveva fatto un rifugio per i suoi cani

Un cittadino ha occupato abusivamente un tratto di suolo pubblico a Gavorrano, recintandolo con materiali vari. La Polizia municipale ha ordinato la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi, con spese a carico del trasgressore. Se non ottempera, il Comune provvederà direttamente.

Un privato cittadino ha chiuso un tratto di strada pubblica con una recinzione composta da materiale vario. Adesso intervengono gli agenti della Polizia municipale di Gavorrano con l’ordine ben preciso di demolire e riportare tutto alle origini. Il fatto rguardo la frazione di Filare, esattamente in via Giusti, dove un residente, senza averne titolo, ha chiuso un tratto di suolo pubblico utilizzandolo come canile facendolo occupare dai sui quattro cani. Erano giunte al Comando della Polizia municipale di Gavorrano, più segnalazioni, da parte di alcuni cittadini residenti a Filare, che denunciavano l’avvenuta chiusura di questo tratto di suolo pubblico da parte di questo residente, che aveva adibito la zona , recintandola con materiali diversi, a canile per i proprio animali.

A quel punto è scattato il sopraluogo da parte degli agenti della Municipale che constatavano quanto denuciato. L’uomo aveva recintato, nella parte antistante la propria abitazione , un tratto di terreno di proprietà comunale che, come dicono dal comando della Polizia Municipale "inibiva il passaggio ai cittadini residenti nella frazione, e che vedeva al suo interno ben quattro cani" Da qui la decisione del comandante della Municipale, Andrea De Sens, di "provvedere immediatamente e a proprie spese, da parte dell’uomo, al ripristino dello stato dei luoghi e alla rimozione di qualsivoglia forma di occupazione illecita del suolo pubblico o intralcio che limiti l’accesso all’area pubblica in oggetto".

In caso di inosservanza della disposizione provvederà direttamente il Comune a rimuovere il recinto addebitando tutte le spese a quest’uomo. Il trasgressore, come si legge nell’ordinanza, sarà comunque, segnalato all’autorità giudiziaria per la valutazione dell’eventuale sussistenza del reato previsto dal codice penale.

Roberto Pieralli