
L’emergenza e le restrizioni del Covid e tutte le difficoltà del post lock-down non fermano il volontariato in Costa d’Argento. Perché se già alcune associazioni di carattere nazionale si sono fatte carico, sostenute economicamente dalle amministrazioni locali, di importanti mansioni di ordine pubblico e di sicurezza sul litorale lagunare, ci sono anche quelle che a proprie spese si sono impegnate per un vero e fattivo sostegno al turismo. Si tratta di un pool di onlus, è proprio il caso di dire, che hanno colto lo spunto di alcuni villeggianti che non tolleravano l’idea di non poter raggiungere la a piedi la zona di Fonteblanda e Talamone partendo dai numerosi campeggi della fascia Osa-Albegna e che si sono date da fare per installare a proprie spese, e con lavoro non remunerato, un ponticello pedonale sul fiume Osa, che costituisce insieme alla statale Aurelia, un ostacolo storico alla comunicazione tra queste zone. Un buco di comunicazione stradale che, in futuro, dovrebbe essere sanato dalla ciclovia tirrenica, quella che unirà da nord a sud tutta la costa della Toscana e che per adesso ha ancora diversi buchi sul litorale maremmano. Per questo motivo, ieri mattina di buon ora, si sono dati appuntamento alla foce del fiume Osa che si trova sotto il poggio che ospita il tempio etrusco di Talamonaccio, una nutrita schiera di volontari, tra in quali tanti turisti affezionati di questo angolo della Maremma che si sono sempre chiesti come poter arrivare alla zona più a nord dei loro campeggi senza dover prendere l’auto, ed anche molti operai delle strutture turistiche della zona Osa-albegna che hanno collaborato per creare questa ulteriore possibilità a favore dei loro clienti. Per la verità non è la prima volta che tale avvenimento si verifica, perché già lo scorso anno lo stesso raggruppamento di associazioni che comprende quella Osa-Albegna dei campeggi, I Cammini di Maremma, le pro loco di Talamone. Fonteblanda ed Albinia, Odysseus per gli appassionati di archeologia ed altre della zona, si erano fatte carico economicamente del progetto e della sorveglianza nel caso si verificassero delle allerta meteo che creassero problemi di sicurezza alla presenza del ponte. Una presenza di 90 giorni che quest’anno è partita in ritardo a causa dei ritardi burocratici del post- covid che sono stati limitati dall’azione del Comune di Orbetello che, tramite il senatore Roberto Berardi che ha sempre appoggiato il progetto, ha cercato in ogni modo di sostenere l’azione dei volontari.
Sabino Zuppa