
E’ morto ieri improvvisamente, all’età di 56 anni Alessandro Roghi, da tutti, ma soprattutto dai tifosi del suo amato Grifone, conosciuto come il Ghepa. Alessandro è morto ieri poco dopo le 22 colpito da malore. La notizia ha immediatamente fatto il giro del web, dove tra l’altro lui era un assiduo frequentatore soprattutto per commentare le gesta del Grosseto. E infatti uno dei primi a dare la notizia è stato il suo amato nipote Nicola, figlio del fratello Emilio, che ha così annunciato la morte dello zio, che gli aveva fatto amare il calcio e il Grosseto in particolare: "Io non ho parole...Ciao Ghepa tifa il Grifone da lassù con noi". E siamo sicuri che Alessandro Roghi ascolterà suo nipote. Il Ghepa era uno dei tifosi più veri del Grosseto, che aveva seguito fin da ragazzino. Lo aveva cominciato ad amare ai tempi della Serie C degli anni 70-80. Poi lo ha seguito nei lunghi anni trascorsi nei campi di periferia, compresa il campionato di Promozione, quindi ha vissuto l’epopea del presidente Camilli, culminata con la storica semifinale in Serie B con il Livorno per i playoff della Serie A. Infine aveva ritrovato nuovo entusiasmo grazie alla gestione della famiglia Ceri, con cui quest’anno il Grosseto è arrivato a disputare i playoff per la Serie B "Sono cresciuto in curva con il mito del Ghepa – ricorda il vicepresidente del Grosseto Simone Ceri – questa notizia mi ha lasciato attonito, senza parole". Alessandro Roghi da anni gestiva con il fratello Emilio il bar ristorante "Cavallino Bianco", prima nel centro storico e poi nella zona artigianale.