Mufloni del Giglio, i biologi: “Vanno salvati”. E scatta il convegno

Incontro a Roma su un tema molto dibattuto: “Risorsa genetica inestimabile”

Un muflone

Un muflone

Isola del Giglio (Grosseto), 20 maggio 2023 – I mufloni all'Isola del Giglio (Grosseto) non vanno abbattuti né eradicati perché «questa comunità di ungulati è risorsa genetica inestimabile e insostituibile. Inoltre, tale patrimonio faunistico è di importanza storica, paesaggistica e culturale nell'habitat in questione».

Lo afferma in una nota il biologo Giuliano Russini, promotore per lunedì 22 maggio a Roma della conferenza «La gestione del patrimonio naturalistico italiano degli ultimi decenni», che si terrà presso il centro di formazione della Fnob (Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi), nella giornata mondiale della Biodiversità. La conferenza avrà l'obiettivo di aprire un'approfondita riflessione su basi scientifiche sulla necessità di proteggere la popolazione dei mufloni dell'Isola del Giglio (Grosseto) ed evitarne l'abbattimento.

La soppressione dei mufloni, introdotti qui da molti decenni, rientra nel progetto Life LetsGo Giglio, sostenuto economicamente dall'Unione europea, con l'obiettivo di migliorare la biodiversità sull'isola, ma Russini evidenzia le voci contrarie.

«I mufloni del Giglio - spiega Russini - presentano caratteri genetici ormai assenti nella popolazione di origine, cioè quella sarda, caratteri che dovevano essere ancora presenti al momento della costituzione dell'attuale popolazione gigliese e che si sono mantenuti nel nuovo nucleo così costituito. Per di più, i mufloni del Giglio rappresentano un frammento dell'eredità genetica presente nei progenitori neolitici, trasferiti anticamente in Sardegna dall'Anatolia. Questa autenticità, genetica e geografica, andrebbe preservata».

Inoltre «il proseguimento dell'eradicazione dei mufloni del Giglio comporterebbe la perdita della diversità genetica di questa specie. I relatori della conferenza chiederanno di rivedere le pratiche di eradicazione, avviando un programma di recupero biologico e genetico, per garantire la sopravvivenza di questo nucleo di mufloni, che è stato originariamente costituito con finalità non venatorie, ma esclusivamente scientifico-conservazionistiche».