Grosseto, tennis in lutto: è morto il maestro Stefano Rea

Stroncato da un infarto mentre tornava a casa: ha forgiato tutti i campioni grossetani del Circolo di via Cimabue

Il maestro di tennis, Stefano Rea, è stato stroncato da un infarto mentre tornava a casa

Il maestro di tennis, Stefano Rea, è stato stroncato da un infarto mentre tornava a casa

Grosseto, 2 marzo 2022 - La Grosseto sportiva è in lutto. Stefano Rea, 66 anni, storico "maestro" di tennis del Tc Cimabue, è morto improvvisamente per un malore, che non gli ha lasciato scampo. L’uomo stava tornando a casa in auto quando si è sentito male. Il maestro è stato trovato ieri mattina riverso all’interno della sua auto, di fronte a casa. Il malore lo ha colto, nella serata di lunedì, proprio appena spenta la sua auto. Sul posto è arrivata l’automedica ma Rea era morto da diverse ore. La salma è stata portata all’obitorio del Misericordia in attesa dell’autopsia che è stata disposta dal sostituto procuratore di turno. Rea aveva forgiato a Grosseto un numero davvero elevato di giocatori di tennis, perché la rete e le racchette erano tutta la sua vita. Alcuni dei quali sono diventati anche ottimi giocatori. Era entrato nel Circolo Tennis Cimabue nel lontano 1982. E per quarant’anni ha insegnato tennis, istituendo una sua scuola, a intere generazioni. Nel 1990 aveva anche aperto una sezione agonistica e aveva plasmato giocatori che negli anni si erano distinti anche in campo internazionale come i fratelli Sbardellati, Elisa Monaci, Luca Rosatone e Thomas Tenconi. Ed era stato proprio quest’ultimo, argentino di nascita, a raggiungere grazie a Rea il 143° posto del ranking mondiale. A Grosseto il maestro Rea fondò anche, e portò avanti, la squadra di serie A di tennis che arrivò al secondo posto ai Campionati italiani. Fino all’ultimo giorno della sua vita si è dedicato a questa disciplina, che è stata tutta la sua vita. Non poteva più disputare partite per un problema all’anca, ma c’era ancora la fila per assicurarsi una lezione con lui.

«Perdo un amico vero, fraterno – ha detto in lacrime Alessandro Capitani, appassionato di tennis e presidente del Circolo Tennis di via Cimabue –. Ci conoscevamo da 50 anni, abbiamo giocato insieme centinaia di migliaia di partite. Era un maestro vero. Umanamente e tecnicamente era uno dei più bravi che abbia mai conosciuto". In queste ore il Circolo Tennis è più solo. Capitani e gli altri dirigenti si stanno occupando anche del funerale di Rea. "Il Ct Grosseto era casa sua. Stava qui dalla mattina alla sera, ci mangiava. Parlava con me perché era un punto di riferimento per tutti. Diciamo che era un totem ma anche un guru: perchè aveva anche voce in capitolo nelle scelte tecniche". Poi chiude: "Da oggi il Circolo tennis non sarà più lo stesso – chiosa il presidente Alessandro Capitani – con Rea se ne va un punto di riferimento in assoluto per tutti". "Aveva una parola giusta per tutti – aggiunge il maestro di tennis Alberto "Bebo" Sarubbi –. Il vuoto che lascia è incolmabile".

Matteo Alfieri