
di Riccardo Bruni
Alla notizia degli scontri di Capitol Hill, in cui hanno perso la vita quattro persone e altre tredici sono rimaste ferite, un gran numero di messaggi è partito dalla Maremma con destinazione Washington. Perché da ormai quasi sette anni, in un quartiere a pochi chilometri dalla Casa Bianca, vive Lorenza Pieri. Giornalista e scrittrice (il suo ultimo libro ‘Il giardino dei mostri’ è stato candidato al Premio Strega), è originaria dell’Isola del Giglio e per tanti anni ha vissuto a Capalbio, ma nel 2014 si è trasferita negli Usa insieme al marito e ai due figli.
A darle la notizia di quello che stava accadendo, però, non è stata la Cnn, ma sua madre, che dopo aver visto la notizia in tv l’ha chiamata subito dall’Italia. "Erano le due di pomeriggio – racconta Lorenza – e la nostra televisione era spenta. Nel quartiere c’era una calma assoluta. In genere qui si sentono spesso mezzi ed elicotteri, perché a pochi chilometri c’è la Casa Bianca. Ma in quel momento, niente. Dopo la telefonata, ho acceso la Cnn. E ho provato un profondo senso di inquietudine per quello che stava accadendo".
Poco dopo sono arrivati anche gli sms che comunicavano l’istituzione del coprifuoco dopo le 18. "Siamo abituati, stando qui, a manifestazioni anche molto più grosse – racconta Lorenza – come per esempio quella di novembre con i sostenitori di Trump convinti che le elezioni fossero state rubate. Quello che semmai ci ha sorpreso di questa vicenda è la reazione. Una strana impreparazione, che io non credo così ingenua. C’erano stati annunci, dichiarazioni. E qui le questioni di sicurezza in genere sono prese sul serio".
La scrittrice ricorda quanto avvenuto in estate, con il Black Lives Matter per le strade e le proteste per l’uccisione di George Floyd: "In quell’occasione ci sono stati 289 arresti, per i fatti di ieri una cinquantina. È questo a essere strano. Perché quando c’è la volontà di proteggere un posto, mettono transenne e filo spinato, ma in questo caso evidentemente c’è stata una falla". Paura? "Certo il coprifuoco e il conseguente silenzio hanno fatto effetto. Ma la paura è arrivata più dalla televisione. E l’allarme è stato più grande di quello che è successo. Non credo ci fosse l’intenzione di un colpo di stato, abbiamo visto solo un gruppo di esibizionisti vestiti da barbari. Ciò non toglie che sia stato un atto simbolicamente gravissimo, che lascia addosso un profondo turbamento. Ma è avvenuto tutto lì, nel quartiere dove viviamo noi non abbiamo sentito niente, mentre dall’Italia continuavo a ricevere messaggi allarmati".
Tanti messaggi. Tutti, però, arrivati dopo quella prima telefonata, da parte della mamma che, come si dice, ha ‘bruciato’ anche la Cnn.