"Mancano addetti e aggressioni verbali"

Gianninoni: " Situazioni di stress e azioni offensive spesso subìte dagli operatori degli uffici postali"

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Ai primi del mese Poste Italiane ha comunicato il risultato ottenuto in provincia di Grosseto sulla consegna dei pacchi rispetto all’anno precedente: il 16% di consegne in più negli ultimi 3 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. "Il sindacato lavoratori della comunicazione (Slc) – spiega la segretaria Roberta Gianninoni – si chiede a quali condizioni e a quale prezzo è stato ottenuto questo risultato? Da tempo, infatti, Poste Italiane si avvale di lavoratori a tempo determinato per coprire le assenze strutturali e i picchi lavorativi. Ai quali in gran parte si deve l’ottimo risultato ottenuto. Eppure, la quasi totalità di loro, nonostante l’obiettivo raggiunto, non ha visto rinnovato il contratto a tempo determinato. Rimanendo doppiamente penalizzati; in primo luogo, perché nonostante le capacità dimostrate, non hanno visto il contratto rinnovato rimanendo senza lavoro. In secondo, perché molti di loro non hanno raggiunto nemmeno la soglia minima di mesi lavorati prevista dagli accordi nazionali vigenti per una futura stabilizzazione. In provincia di Grosseto, però, nei 4 centri di distribuzione il personale applicato non è sufficiente a coprire la totalità delle zone di recapito presenti. Questo significa che in alcune zone, soprattutto quelle interne e svantaggiate, il recapito avviene, se va bene, una volta a settimana e ricorrendo continuamente al lavoro straordinario dei portalettere". "Nella gran parte degli uffici postali in provincia – chiude La Cgil – gli operatori presenti sono ormai ridotti ai minimi termini. Per non parlare dello stress e delle violenze verbali che subiscono gli operatori degli uffici postali, troppo spesso vittime incolpevoli di un’organizzazione aziendale inadeguata".