Livorno, il coronavirus fa undici vittime in un giorno

Drammatico bollettino . Aumentati, rispetto a ieri, anche i positivi: 77 solo nel capoluogo

Personale sanitario a lavoro

Personale sanitario a lavoro

Livorno, 27 novembre 2020 - Il coronavirus continua a mietere vittime inesorabilmente tra le persone anziane, quelle più fragili, anche nella zona usl livornese. Ieri il bilancio dei decessi è stato drammatico con ben 11 vittime: Mauro Amadori (77 anni di Livorno), Americo Austeri (92 anni di Livorno), Wanda Ciofini (93 anni di Livorno), Adriano Lari (85 anni Livorno), Flora Lazzerini (84 anni Livorno), Vincenzo Loffredo (80 anni Livorno), Cesare Panattoni (92 anni Rosignano Marittimo), Elda Papini (92 anni Livorno), Mario Tognetti (92 anni Livorno), Grazia Ceccarelli (79 anni Livorno), Lorita Lorenzini (87 anni Riparbella).

Intanto sono aumentati i nuovi positivi al coronavirus sempre nella zona Usl di Livorno: 90 (58 mercoledì) dei quali all’isola di Capraia Isola 3 (dove da giorni non si verificavano contagi), a Collesalvetti 10 (+6) e a Livorno 77 (+24). Migliora leggermente il dato dei ricoveri: all’ospedale di Livorno 108 (-7) dei quali 14 in terapia intensiva. All’ospedale di Cecina 28 ricoveri (+1) tra i quali 4 in terapia intensiva (+1).

Infine la Azienda USL nord ovest interviene sulla questione spinosa dei tamponi antigenici rapidi processati dalla macchina Fujirebio collocata nel laboratorio dell’Azienda Ospedaliera Pisana. Ci sono state tantissime proteste da parte dei cittadini che si sono rivolti agli uffici dell’azienda sanitaria e ai medici di famiglia. L’azienda precisa: "Come consigliato dalla Regione Toscana in caso di carenza di reagenti o di ‘plasticherie’, per ottimizzare i tempi di risposta abbiamo fatto ricorso in modo più massiccio ai test rapidi, ciò anche in considerazione dell’affidabilità dei tamponi antigenici del tipo Fujirebio testata in volumi molto alti con risultati eccellenti. Purtroppo un problema tecnico ha portato ad una erronea classificazione delle prescrizioni dei medici di famiglia che richiedevano il tampone molecolare per attestare la guarigione".

Tale disguido si è verificato dal 15 al 20 novembre ed ha riguardato esclusivamente una parte delle prenotazioni effettuate sul portale regionale.

"Per questo il direttore sanitario il 20 novembre – precisa l’Azienda Usl – ha inviato una nota ai medici e ai pediatri di famiglia per chiarire quando è sufficiente il test rapido (per la diagnosi) e quando è necessario il test molecolare (per attestare la guarigione). Contestualmente è stata introdotta una modifica sul portale che impedisce il reiterarsi del problema". L’Azienda aggiunge: "I pazienti incorsi in questa problematica saranno prontamente richiamati e la loro posizione verrà regolarizzata".

Monica Dolciotti