
L’Inps: "La sanzione era solo per il versamento tardivo"
"La sanzione di 13,46 non è scaturita dal pagamento in misura inferiore di 3 centesimi, bensì dal ritardato pagamento rispetto alla scadenza legale prevista".
E’ quanto precisa la Direzione provinciale dell’Inps in merito alla notizia pubblicata mercoledì in seguito – appunto – alla sanzione comminata nei confronti di un’azienda riguardante il pagamento dei contributi per i propri dipendenti.
"L’azienda in questione – spiega ancora l’Istituto di previdenza – ha presentato la denuncia relativa al mese di giugno 2023 il giorno 11 luglio e ha poi pagato il saldo della denuncia con F24 in data 20 luglio, ovvero in ritardo di tre giorni rispetto alla scadenza legale prevista, come chiaramente indicato nella nota di rettifica dello scorso 8 gennaio. È di tutta evidenza che il ritardo comporti l’applicazione di interessi di legge, che, in considerazione del saldo della denuncia ed essendo superiori al minimo esigibile, generano automaticamente la nota di rettifica per sanzioni".
La differenza di tre soli centesimi fra quanto effettivamente pagato dall’azienda (17.234 euro totali) e quanto, invece, ricalcolato dall’Inps, dunque, precisa la Direzione, non è stata la causa della sanzione di 13,49 euro (13,46 per il ritardato versamento, più i 3 centesimi mancanti) poi notificata alla ditta.