
Lo scrittore Francesco Falconi oggi alle 18 alla Biblioteca Chelliana presenterà il suo ultimo romanzo «Le Fenici della Maremma»
La storia di Grosseto dagli anni Ottanta ai giorni nostri è lo sfondo sul quale si muove la storia di due famiglie, una maremmana e una napoletana, nel nuovo romanzo di Francesco Falconi ‘Le Fenici della Maremma’ (La Corte Editore), che l’autore presenterà oggi alle 18 alla Biblioteca Chelliana. Ad accompagnarlo sarà l’assessore alla cultura Luca Agresti e la direttrice della biblioteca Anna Bonelli, che curerà alcune letture tratte dal libro. "È il seguito del precedente ‘I Grifoni della Maremma’ – racconta l’autore – e riprende la storia di queste due famiglie che si era interrotta proprio negli anni Ottanta. Stavolta, però il punto di vista non è più quello del padre, ma quello del figlio, Federico, che all’inizio della storia ha otto anni".
Ripercorrendo le vicende di queste due famiglie, scorre anche la storia di Grosseto e della Maremma, una terra che nell’immaginario a volte è percepita come immobile nel tempo, sempre uguale a se stessa, ferma nelle sue tradizioni. La realtà è diversa. "La Maremma ha un’identità molto più forte nella storia narrata nel primo libro – racconta ancora Falconi – perché in quel periodo, che parte dal dopoguerra, sono avvenuti eventi così forti da diventare identitari. Pensiamo all’alluvione, per esempio. Dagli anni Ottanta in poi la trasformazione di Grosseto ha seguito dinamiche più generali. Sicuramente si è modernizzata. Ma quei grandi centri commerciali che sono arrivati sono gli stessi che ci sono in tutte le altre città".
A marzo è uscito un altro romanzo dello stesso autore, che si intitola ‘Anima Immortale’ e fa parte di una serie fantasy. Ma cambiare genere non è stato così difficile, come racconta lo scrittore grossetano, che proprio con un fantasy ha debuttato circa venti romanzi fa: "In realtà, il genere letterario è semplicemente una veste per raccontare una storia. E stavolta volevo mettermi alla prova, esplorare un genere diverso. Il romanzo storico e la saga familiare era uno stimolo che mi stuzzicava da un po’ e ho voluto esplorarlo".
Riccardo Bruni