REDAZIONE GROSSETO

Lascia la multinazionale per allevare polli e faraone

La storia di Alberto Bonardi trasferitosi a Campagnatico per fare il contadino. È l’esempio di come la campagna maremmana attragga sempre più giovani

I giovani riscoprono la campagna come possibile impiego per il il loro futuro. Lo rivela Coldiretti Grosseto citando i dati della Camera di commercio di Firenze secondo i quali le imprese agricole intestate agli under 35 in Maremma sono cresciute dell’1,2% (dato del 2020). "Una tendenza che si è inaspettatamente accentuata durante il periodo della pandemia" dicono da Coldiretti. "Nel 2020 – aggiunge Coldiretti – si è registrato un incremento più che doppio rispetto alla media regionale (+0,5%). Molte neo imprese hanno addirittura mosso i primi passi in piena emergenza sanitaria".

"La crescita delle imprese giovanili è significativa nella nostra provincia nonostante il grave handicap della pandemia all’interno del quale molte realtà sono addirittura nate, sfidando quindi una prospettiva di incertezza – spiega Lorenzo Pavone, delegato Coldiretti Giovani Impresa Coldiretti Grosseto – Molte imprese già attive invece hanno saputo reinventarsi sviluppando servizi, nuove interessanti filiere e nuove forme di turismo rurale. Quelle che erano condizioni sfavorevoli sono diventate un’opportunità da cui partire o ripartire non appena ci lasceremo alle spalle questo lungo periodo di difficoltà su cui pesano ora gli effetti del conflitto in Ucraina".

Sono 513 le imprese agricole guidate da giovani imprenditori, il 5,6% delle 9.100 imprese agricole che danno lavoro complessivamente a circa 11mila operai agricoli di cui uno su due con meno di 40 anni (fonte Inps) a riprova di un settore resiliente sempre più strategico per il Paese. Tra i giovani partiti da zero, senza capitali fondiari e alcuna esperienza contadina, c’è Alberto Bonardi, ligure di 48 anni, ingegnere meccanico, che ha lasciato una brillante carriera ai vertici di una multinazionale, per inseguire un progetto imprenditoriale tutto suo nel comune di Campagnatico. Ma la sua non è stata una fuga, né "un colpo di testa ma un percorso programmato a cui ho lavorato, nel tempo libero, per molto tempo studiando con cura tutti i dettagli". Al suo fianco c’è la moglie Alessandra Piaggio, anche lei dirigente d’azienda nel settore della cantieristica a Genova, che si dedica alla parte commerciale. La neo nata azienda si è subito associata a Coldiretti.

Bonardi, che si era innamorato della Maremma facendo sport, si è dimesso dal suo precedente lavoro e ha acquistato trenta ettari di terreni soleggiati e ventilati nella campagna maremmana per dar finalmente sostanza al progetto che oggi si chiama ’Le Solaie’: allevare polli e faraone da carne allo stato brado così come i contadini facevano una volta e produrre autonomamente anche tutto il necessario per alimentarle.