REDAZIONE GROSSETO

L’affascinante storia di ‘Madame Vitti’

Oggi al Centro studi Don Pietro. Fanciulli di P.S.Stefano. presentazione del libro. di Consentino e Dodaro

Tra realtà storica e finzione letteraria, Marco Consentino e Domenico Dodaro presentano a P.S. Stefano ‘Madame Vitti’ (Sellerio). Il romanzo racconta la vicenda di una donna italiana, Maria, che dalla Ciociaria emigra a Parigi alla fine Ottocento e fonda un’accademia di pittura per sole donne, che ha come primo insegnante Paul Gauguin. Gli autori ne parleranno oggi alle 21 al centro studi Don Pietro Fanciulli, insieme a Silva Gentilini, mentre Alessandra Gigli, attrice del Piccolo, leggerà alcuni brani del libro. "Abbiamo deciso di scrivere questa storia – racconta Consentino – perché ci siamo inciampati. Ed era una vicenda così strana e bella che era impossibile non raccontarla". I due autori si sono conosciuti qualche anno fa, per via delle figlie che frequentavano la stessa scuola. Insieme a Luigi Panella hanno scritto "I fantasmi dell’Impero", Premio Selezione Bancarella 2018. "L’ultimo discendente di Maria – racconta Consentino – aveva ereditato questa casetta ad Atina, vicino Frosinone, dove lei era morta dopo essere tornata in Italia. Dovendola ristrutturare, nell’intercapedine tra tetto e tegole ha trovato un tesoro. Documenti, cartoline, diari, disegni che raccontano la storia della sua prozia. Così, decide di trasformare la casetta in un museo. E quando un giorno ci siamo trovati a visitarlo abbiamo scoperto questa storia che era tutta lì, in quei documenti". Storia al femminile, raccontata da due uomini. "È un aspetto fondamentale – afferma Consentino – che anche gli uomini affrontino questi argomenti. In quella società le donne erano di fatto schiave degli uomini. Non potevano possedere niente, a meno che non fossero vedove. Se c’era un uomo nella loro vita, era automaticamente anche il loro tutore. Se anche una donna fosse stata ricchissima, comunque non avrebbe potuto amministrare il suo patrimonio. Abbiamo voluto raccontare questa vicenda perché è una straordinaria storia di emancipazione". E il lavoro a quattro mani, come funziona? "Lavoriamo sul cloud – dice Consentino – dove si trova la scaletta con tutti i capitoli. Uno sceglie quale scrivere, ci lavora, l’altro corregge e riscrive finché non si trova una forma che vada bene per entrambi. Una grande esperienza di condivisione".

Riccardo Bruni