REDAZIONE GROSSETO

La vita e le opere di Paride Pascucci. Ne parla Mauro Papa

Inizia oggi il ciclo di incontri "La pittura maremmana tra ’800 e ’900" a Grosseto, dedicato al pittore Paride Pascucci. L'evento è organizzato dall'associazione rotariana Carlo Berliri Zoppi e il Polo culturale Le Clarisse. Pascucci, nato a Manciano nel 1866, ha aderito al verismo e ha lavorato con Cesare Maccari a Roma. Ha partecipato con successo alle Mostre nazionali di Belle arti.

"La pittura maremmana tra ’800 e ’900" è il titolo del ciclo di incontri promosso dall’associazione rotariana Carlo Berliri Zoppi in collaborazione con il Polo culturale Le Clarisse di Fondazione Grosseto Cultura. Oggi alle 17 è in programma il primo incontro dedicato al pittore mancianese Paride Pascucci. L’ingresso è libero. A parlare del maestro maremmano sarà il direttore del Polo Le Clarisse, Mauro Papa.

Paride Pascucci è nato a Manciano nel 1866 e dal 1882 ha frequentato l’Accademia di Belle arti di Siena, fra gli ultimi allievi di Luigi Mussini, del quale non ha condiviso l’orientamento purista per aderire, invece, al crudo verismo nel dipinto d’esordio "Eroi della Maremma". Nel 1897 si è trasferito a Roma nello studio di Cesare Maccari e proprio con Maccari, dal 1909, ha lavorato agli affreschi del Santuario di Loreto e del Palazzo di Giustizia a Roma, che ha completato insieme con le pitture per il Duomo di Nardò. Dai primi anni del secolo Pascucci ha partecipato con successo alle Mostre nazionali di Belle arti a Roma e nel 1909 ha esposto "Gli apostoli".