
Le vacche maremmane tornano a pascolare nel Padule di Scarlino. Ieri i butteri d’Alta Maremma hanno accompagnato il bestiame all’interno dell’oasi faunistica gestita dalle Bandite: 10 capi tra cui un toro, per far incrementare il numero degli animali nel corso degli anni. E così nell’area del Puntone da adesso sarà possibile rivedere il bestiame allo stato brado. Il progetto è iniziato nel 2018, quando Bandite di Scarlino ha presentato una richiesta di finanziamento al Gruppo di azione locale "Far Maremma" per accedere ai fondi messi a disposizione dal Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana ottenendo 110mila euro. Il contributo è stato utilizzato per la riqualificazione della passerella e del capanno danneggiati dalla piena del 2014 ma anche per altri interventi migliorativi, tra cui proprio l’immissione delle vacche maremmane nell’oasi faunistica. "Fino a qualche decennio fa il Padule era pascolato dal bestiame allo stato brado – spiega il funzionario delle Bandite di Scarlino, Patrizio Biagini –: con l’arrivo dell’industria nelle vicinanze e la vendita dei terreni agrari della fattoria del Casone, l’attività ha cessato di esistere. Dal 1990 il Padule è diventato un’Oasi di protezione faunistica ed è quindi stata vietata anche ogni attività legata alla caccia: di conseguenza l’area si è inselvatichita e la cannuccia ha iniziato la sua colonizzazione a discapito di altri vegetali, danneggiandone la biodiversità. Il pascolo allo stato brado è il sistema migliore per tutelare questo tipo di ambienti, sia dal punto di vista ecologico che economico". Il progetto, reso possibile grazie alla collaborazione con l’allevatore Renzo Fedi che ha messo a disposizione il bestiame, ha previsto la realizzazione di una nuova recinzione di collegamento con quella esistente per circa 750 metri. "Nella giornata mondiale della biodiversità – dice la vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’Agroalimentare, Stefania Saccardi – ha un significato particolare e mi fa piacere essere qui a vedere i frutti di un progetto di riqualificazione perfetto per un’area di pregio dal punto di vista ambientale. Un progetto che prevede la reintroduzione allo stato brado delle vacche maremmane. E recuperare così un’area di grande fascino che contribuisce a formare quel paesaggio agrario dove la più grande opera è la natura".