
La Lega commissariata, un problema interno al partito di Salvini, ma che non scalfisce la coalizione di centrodestra, né tanto meno mette a repentaglio nessuna Amministrazione comunale, in particolare quella di Grosseto. Ciò è quanto afferma il sindaco Vivarelli Colonna, e con lui i leader di partiti e movimenti che lo sostengono. E del resto è stata la Lega stessa, con il suo ormai ex segretario provinciale Claudio Pacella, ad affermare lealtà e fedeltà a Vivarelli Colonna nonostante il periodo non certo facile per il Carroccio. "Con la Lega ho un ottimo rapporto e gode di tutta la mia stima e fiducia – afferma Vivarelli Colonna –. La dialettica interna a questo movimento, per quanto dolorosa, non mi coinvolge direttamente. Certo, seguo con assoluta attenzione tutto quel che accade, ma resto con la mente rivolta alla sfera amministrativa. E in questo, so che la Lega, come gli altri alleati, non farà mai mancare il proprio sostegno, la propria forza, le proprie idee. Chi spera che le divergenze interne a un movimento possano indebolire l’Amministrazione che rappresento si sbaglia: i cittadini, con le elezioni che mi hanno riconfermato nell’ottobre del 2021, si sono espressi chiaramente". Sulla stessa lunghezza d’onda, Luca Minucci, coordinatore provinciale Fratelli d’Italia. "Ci dispiace per quanto è accaduto all’interno della Lega provinciale di Grosseto. Non entro nel merito di quello che è successo. Le problematiche politiche interne a un partito, che non è il nostro, è giusto che vengano risolte al suo interno. L’auspicio è che possano risolverle quanto prima. Ma nulla cambia per noi negli assetti della coalizione di centrodestra". Anche Roberto Berardi, coordinatore provinciale di Forza Italia, parla di dinamiche interne e di coalizione granitica. "Non è nostra abitudine – dice – mettere bocca in casa degli altri. Posso dire che sono dinamiche che all’interno del partito posso starci. Ma il fatto che la Lega sia commissariata non ha conseguenza nella solidità della nostra coalizione". "Onestamente questo terremoto non me l’aspettavo – dice Riccardo Paolini di Nuovo Millennio –. Parlo spesso con gli amici della Lega e non ho mai pensato che ci fossero divisioni così grosse. Ma le correnti provocano spifferi e qualche raffreddore, ma penso che non sia difficile ritrovare un’unità di intenti".