La Bolkestein colpisce l’aeroporto In dubbio la concessione per Seam

A gennaio Enac ha informato la società dello scalo civile del parere negativo del ministero dell’Economia. Intanto domani pomeriggio i soci nominano il nuovo Cda. La proposta: Alessandri, Panerai e Farnetani

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di Andrea Fabbri

Altro che russo! L’aeroporto civile di Grosseto potrebbe finire in mano al Kazakistan o al Liechtenstein, o magari a uno di quei Fondi internazionali globali dentro ai quali è già difficile capire chi c’è, figuriamoci chi comanda. Domani pomeriggio si riunisce l’assemblea dei soci Seam (Provincia, Regione, Camera di commercio, Lupo Rattazzi, Roman Trotsenko e altri enti e società con partecipazioni infinitesimali) per stabilire il nuovo Consiglio di amministrazione dopo che la guerra russo-ucraina (e l’avvento di Limatola alla presidenza della Provincia al posto di Vivarelli Colonna) ha rotto quegli equilibri che davano per scontata la riconferma del Cda uscente. Il nuovo Consiglio dovrebbe essere composto da: Renzo Alessandri (che andrà a fare il presidente), Lupo Rattazzi, Tommaso Francalanci e Giancarlo Farnetani. A questi si aggiungerà – e qui sta la novità d’impatto – Carlo Panerai, manager di consolidata esperienza aeronautica, già componente del Consiglio di amministrazione di Toscana aeroporti. Una designazione, la sua, che lascerebbe intendere un coinvolgimento più diretto dell’aeroporto di Grosseto nella rete degli aeroporti regionali. Potrebbe essere buona notizia se non fosse che sul futuro della Seam e dello scalo civile Baccarini aleggia l’ombra della Bolkestein. O meglio: della trasparenza dell’affidamento delle concessioni aeroportuali. Tecnicamente l’accostamento alla Bolkestein potrebbe non essere così preciso e dunque esatto, ma la sostanza è quella. La concessione demaniale per lo scalo civile è a rischio. Il suo rinnovo non è più scontato come sembrava fino a pochi mesi. Si tratta di una notizia nuova per molti. Certo non per Francalanci, attuale presidente Seam Spa, il quale presumibilmente ne era a conoscenza già da fine 2021, periodo al quale risalirebbe una lettera di Enac inviata per conoscenza proprio a Seam e in cui si metteva al corrente la società grossetana di alcuni ’movimenti’ nelle sedi ministeriali. Seam opera all’interno dell’aeroporto militare – dall’uso della pista per gli atterraggi e i decolli coordinati con l’Aeronautica militare, all’occupazione del sedime demaniale per aree di sosta, terminal e quant’altro - sulla scorta di una decreto del direttore generale Enac e provvedimenti AM nelle more del rilascio definitivo della concessione di gestione totale dell’aeroporto. Tale concessione viene rilasciata con decreto interministeriale di tre ministeri: Difesa, Trasporti e Finanze. I primi due avevano dato via libera tempo fa, mentre il ministero delle Finanze ha obiettato a Enac che la concessione debba essere messa a gara come tutte le altre concessioni demaniali. E dunque ha espresso parere negativo. Ne è nata una interlocuzione Mef-Enac, che ancora prosegue con il Mef che incalza Enac sulla messa a bando della concessione. Nel frattempo che il battibecco si esaurisca, seam può continuare a gestire tranquillamente l’aeroporto. Ma fino a quando?