Incubo finito per un consumatore. Revocato un decreto ingiuntivo per un debito scaduto da 20 anni

La somma richiesta era di 60mila euro. La società creditrice non ha prodotto alcun documento

Incubo finito per un consumatore. Revocato un decreto ingiuntivo  per un debito scaduto da 20 anni

Incubo finito per un consumatore. Revocato un decreto ingiuntivo per un debito scaduto da 20 anni

Grazie all’assistenza di Confconsumatori è stato revocato a un consumatore un decreto ingiuntivo da oltre 60mila euro per un debito scaduto da 20 anni. Il finanziamento risaliva a quasi vent’anni prima e il risparmiatore sosteneva di averlo regolarmente rimborsato. Invece la brutta sorpresa è arrivata nel 2021, quando era stato raggiunto da un decreto ingiuntivo da oltre 60mila euro chiesto da una società di cartolarizzazione dei crediti bancari. Il risparmiatore non ha pagato e si è rivolto allo sportello Confconsumatori di Grosseto, che gli ha consigliato di proporre opposizione contro l’ingiusto decreto. A fronte delle eccezioni del risparmiatore grossetano, la società che aveva acquistato il credito dall’istituto bancario non è riuscita a produrre neppure copia del contratto, un piano di ammortamento o una lettera che avesse avuto l’effetto di interrompere la prescrizione.

E così, con l’assistenza dell’avvocato Francesco Lepri del foro di Grosseto, la vicenda ha avuto un lieto fine: la sentenza (giudice Claudia Frosini) ha annullato l’ingiunzione e dichiarato che la sola attestazione rilasciata dalla banca cedente, secondo l’articolo 50 del Testo unico bancario, non è prova del credito nel giudizio di merito, pertanto con quel solo documento la società cessionaria non può più accampare alcuna pretesa. Confconsumatori fa sapere che continua l’attività sul contrasto alla cessione massiva, e spesso errata, dei crediti Npl ("Non performing loans", cioè i crediti deteriorati). Attività che Confconsumatori svolge a livello locale e nazionale.