
Pilar Fogliati domani sarà l’attesa ospite della «Festa del Cinema di Mare» a Castiglione della Pescaia, dove presenterà il suo film «Romantiche»
"All’Argentario ho trascorso ogni estate da quando sono nata. In Toscana uno dei miei ricordi più belli: qui, a Castiglione della Pescaia, ho scritto “Romantiche”". A dircelo Pilar Fogliati, 31 anni, attrice romana, uno di quei volti di un nuovo cinema apprezzatissimo, specialmente dai giovani. Domani ci sarà anche la protagonista di Cuori e di Odio il Natale a raccontarsi alla nona edizione della Festa del Cinema di Mare.
Fogliati, com’è avere 30 anni oggi?
"Ti senti addosso un senso di precarietà ma anche tanta libertà. Certi stereotipi sono caduti, specie per le donne, ma il mito della performance e del successo ti perseguita: c’è una grande pressione individuale. E anche io nel mio lavoro mi sento precaria: quando alzi l’asticella poi vuoi alzarla ancora, e ancora... "
Da piccola che lavoro avrebbe voluto fare?
"Avrei voluto fare il “mezzobusto” del telegiornale, poi avrei voluto studiare economia per fare l’imprenditrice di chissà che cosa. Alla fine ho tentato di entrare all’Accademia Silvio d’Amico e per fortuna è andata bene".
E oggi, ‘da grande’, cosa vorrà fare?
"Portare avanti questa opportunità che ha avuto: di poter scrivere, di mettere le parole e non solo la faccia. E’ un sogno. Il vero regista è quello che prende la storia di un altro ma ci mette qualcosa di suo".
Che storia le piacerebbe raccontare?
"Mi piacerebbe raccontare del futuro prossimo. Scrivere di personaggi che hanno sbagliato, che hanno torto, che sono pieno di difetti. Un po’ sfigatelli".
Fuori dal set, chi è Pilar?
"Diciamo che passione e lavoro si mescolano. La mia vita fuori dal cinema è quella di una trentenne normale, che fa sport regolarmente, che esce con le sue amiche, specie non attrici".
Le sue amiche le chiedono di fare le imitazioni?
"Sempre, diciamo che sono una sorta di jukebox per loro".
Che rapporto ha con la Toscana?
"Da quando sono nata ho passato l’estate all’Argentario, un vero chiclé del romano medio. E poi mia nonna è una fiorentina doc: dopo 85 anni sposata con un torinese, con cui vive a Roma, non ha ancora perso il suo accento. A Castiglione? Uno dei miei ricordi più belli, qui ho scritto Romantiche. Ecco, la nuova Toscana è un po’ la mia Toscana".