REDAZIONE GROSSETO

Il Pci incalza l’Amministrazione: "Quale futuro per la nostra città?"

Gasperi fa un bilancio dei primi sei mesi di mandato della sindaca Marconi "Buona partenza, offuscata dalle dimissioni di Terrosi. Ma c’è troppo silenzio".

Daniele Gasperi, segretario del Pci delle Colline Metallifere

Daniele Gasperi, segretario del Pci delle Colline Metallifere

"Dopo la parziale uscita di Giuntini dalla scena istituzionale, dato che gli è stato conferito l’incarico ad honorem come presidente del Far Maremma, a dimostrazione che l’ex sindaco cura anche uno spiccato ed evidente attaccamento alle poltrone, le cose possano sperare nel prendere una diversa direzione". Inizia così la disamina del primo semestre di lavoro della nuova Amministrazione di Massa da parte di Daniele Gasperi del Pci. "Speriamo e auspichiamo che invece della continuità ci sia una rottura con il passato che non ha visto brillare l’amministrazione comunale come testimoniano l’Area Molendi e l’ospedale – aggiunge –. La speranza è però offuscata dalle dimissioni di Terrosi che ha garantito con i suoi voti una vittoria alla coalizione di centrosinistra, scontata ma resa senza dubbio più evidente grazie ai voti di un consigliere-assessore che si è dato da fare, apprezzato da tutti e vicino anche alle nostre posizioni politiche. Non entriamo nel merito e nel giudizio di scelte che hanno portato alle sue dimissioni ritenendo invece di dover capire cosa si metterà in campo per il futuro della città". Gasperi prosegue: "Sul fronte delle minoranze o delle opposizioni, al di là della vivacità di Paolo Mazzocco il resto è coperto da un silenzio assordante che ha preso il posto di quegli annunci preelettorali che ormai sembrano dimenticati. Ci viene da pensare subito ad una cosa: ma sul distretto, cavallo di battaglia elettorale, non se ne fa più nulla? Questo è solo un piccolo esempio ma di cose per le quali spendersi, magari non spellarsi, ma chiedere, dibattere, proporre ce ne sono tante ma il silenzio regna sovrano". Poi chiude: "Vediamo se adesso prevale l’indifferenza c’è da preoccuparsi perché evidentemente l’intenzione, anche ai nostri livelli, non è quella di lavorare per il bene comune ma solo per personalismi ed individualità che poco hanno a che vedere con la politica, quella seria, vera e buona".