REDAZIONE GROSSETO

A Montebamboli una strada ’contestata’

MASSA MARITTIMA La strada di Montebamboli che insiste su due province, Livorno e Grosseto, al centro di una disputa. "Da anni,...

MASSA MARITTIMA La strada di Montebamboli che insiste su due province, Livorno e Grosseto, al centro di una disputa. "Da anni,...

MASSA MARITTIMA La strada di Montebamboli che insiste su due province, Livorno e Grosseto, al centro di una disputa. "Da anni,...

MASSA MARITTIMALa strada di Montebamboli che insiste su due province, Livorno e Grosseto, al centro di una disputa. "Da anni, esistono problemi con una strada (strada vicinale di Montebamboli) – ci racconta un residente – che unisce due provincie, quella di Grosseto e quella di Livorno. Strada che è da ritenersi, per conformazione e tragitto, come strada di montagna". Questo comporta difficoltà nella manutenzione del mano stradale. Ma ciò che si contesta è anche la composizione e il ruolo del Consorzio che ha in gestione la strada e di conseguenza tutti gli interventi necessari. "La strada, viene utilizzata dai frontisti stessi, in misura inferiore rispetto a tutti i fruitori - racconta ancora il residente - In una riunione tempestosa, nel maggio 2024, documenti e sentenze Tar alla mano, feci presente all’allora eletto Cda che, i nuovi ruoli appena entrati in vigore erano non conformi legislativamente ed ebbi modo di far presente agli stessi gli errori che avevano commesso. Ma ad oggi, nessun cambiamento, nessun tentativo di rimettersi all’interno della legalità. A settembre 2024, spedii una Pec alla Prefettura che, rispose in maniera emblematica, ricordando una legge, e dimenticandosi della missiva. Poi una seconda Pec, spedita un paio di mesi dopo, non credo sia stata nemmeno protocollata, in quanto non ricevetti una conferma e un numero di protocollo. Nell’ottobre 2024, nel podere del mio vicino avvennero degli smottamenti che chiusero i fossi, minacciando di smottare sulla strada sottostante. Questo a causa delle forti piogge e poi , circa due mesi dopo, quindi non più in emergenza, vennero rimessi in ordine dall’Unione dei Comuni delle provincie metallifere utilizzando fondi e mezzi pubblici a scopi privati".