
E’ convocata in Municipio per domani alle 12, in una seduta aperta al pubblico, la Commissione consiliare di controllo e garanzia, richiesta da Grosseto Città Aperta per fare chiarezza sulla vicenda asterisco che ha coinvolto Fondazione Grosseto Cultura. Per l’occasione sono stati convocati tutti gli attori che a vario titolo hanno avuto e hanno tutt’ora un ruolo nella vicenda: il sindaco Vivarelli Colonna, l’assessore alla cultura Agresti, l’assessore alle società partecipate e controllate Rossi, il presidente di Fondazione Grosseto Cultura, Tombari. "Non è cosa usuale la convocazione della Commissione di controllo e garanzia – afferma Grosseto Città Aperta – Questa è la prima volta che accade nell’attuale consiliatura e anche in precedenza raramente vi era stata la necessità di riunirla, ma le modalità con le quali è stato gestito il ricambio negli affidamenti della gestione dei musei sono state tali che il presidente della Commissione ha giustamente ritenuto che ve ne fossero tutti i presupposti". Secondo Grosseto Città Aperta "Se volessimo provare a fare il ‘riassunto delle puntate precedenti’, ricordiamo il mancato rinnovo della convenzione con Clan all’indomani del rifiuto di quest’ultima di fare pubblica abiura del famigerato asterisco, l’affidamento dei servizi a nuovi gestori in modo del tutto improvvisato, il ricorso a logiche di massimo ribasso, offerte economiche sotto i minimi salariali secondo quanto contestato dalle cooperative Le Orme e Silva, il discredito gettato sulla stessa Fondazione e sull’intera città di Grosseto. Ed ancora, come se non bastasse, lo stupefacente stupore del sindaco e degli assessori competenti, a loro dire tenuti all’oscuro dal Cda di una Fondazione che, rammentiamolo, è un ente controllato dal Comune di Grosseto attraverso il quale si esplicano in larga parte le politiche culturali dell’Amministrazione comunale, che ogni anno riceve dalle casse comunali contributi per oltre 400mila euro ed i cui vertici sono nominati direttamente dal sindaco". Poi Grosseto Città Aperta chiude. "Una vicenda qualificata tra l’altro da un plateale ostruzionismo da parte dei vertici sia della Fondazione Grosseto Cultura che dell’Amministrazione comunale. Basti pensare che l’istanza di accesso agli atti di Grosseto Città Aperta, destinata alla Fondazione, è datata 2 gennaio 2023 e risulta ancora inevasa. Sorte analoga per le interrogazioni presentate sia dal nostro capogruppo Carlo De Martis – aggiunge Grosseto Città Aperta – che dal consigliere Leonardo Culicchi per il Partito Democratico: dovevano essere trattate nel Consiglio comunale dello scorso 13 gennaio, salvo essere poi rinviate ad altra data, in aperta violazione dei regolamenti, con una forzatura dell’assessore alla cultura ed il placet del presidente del Consiglio. In mancanza di nuovi colpi di scena, domani i cittadini grossetani potranno cominciare ad ottenere finalmente un po’ di trasparenza".