ANDREA FABBRI
Cronaca

"Il 20-30% dei positivi sono a bassa carica"

Maurizio Spagnesi, direttore del Dipartimento di prevenzione e igiene dell’Asl, illustra questa "nuova" figura di pazienti

di Andrea Fabbri

Da qualche tempo a questa parte, sia a livello nazionale, sia a livello locale, quando si deve fare la conta dei nuovi positivi al Sars-Cov2 si parla anche di una nuova ‘figura’ di contagiato, il cosiddetto ‘debolmente positivo’ o positivo ‘a bassa carica’. Ma cosa significa con esattezza essere ‘debolmente positivi’? Si è contratto o no il Sars-Cov2? Si è o non si è contagiosi? Abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza con il dottor Maurizio Spagnesi, direttore del Dipartimento di prevenzione e igiene dell’Asl Toscana Sud Est, anche in considerazione del fatto che più giorni passano e più il numero complessivo dei ‘debolmente positivi’ è assimilabile a quello dei positivi. L’altro ieri, ad esempio, erano 113, quasi il 50% dei 351 nuovi casi intercettati. Dottor Spagnesi, cosa si intende, esattamente, per ‘positivo a bassa carica’ o ‘debolmente positivo’?

"Si intende una persona che ha fatto un tampone molecolare sul quale è stato riscontrato dal laboratorio che lo ha processato, materiale genetico virale al di sotto di un certo valore, stabilito da convenzioni regionali valide per tutti i laboratori toscani. Equivale a dire che il risultato è dubbio".

Come ci si contagia in maniera debole? Cioè perché un soggetto è ‘debolmente positivo’ anziché essere del tutto positivo essendo comunque entrato in contatto con il virus?

"La condizione di ‘debolmente positivo’ è solo transitoria perché entro 24 ore dal primo tampone ne va eseguito un altro che darà conferma definitiva di positività o negatività".

Perché oggi, rispetto alla primavera scorsa, si registrano anche i debolmente positivi?

"Perché le tecniche di rilevazione si sono sviluppate, in un’ottica di standardizzazione delle procedure di tutti i professionisti coinvolti".

Quanti sono a oggi i debolmente positivi in provincia?

"Non è possibile dare un dato certo perché la situazione è in continuo divenire, come dicevo prima i ‘debolmente positivi’ devono necessariamente essere definiti con un altro tampone. In linea generale, si può affermare che da noi si stima che il 20-30 % dei casi totali siano a bassa carica".

Qual è la percentuale di debolmente positivi che poi ‘diventano’ positivi a tutti gli effetti? E in questo ultimo caso come è possibile che un debolmente positivo diventi ‘positivo’ a tutti gli effetti? Gli aumenta la carica?

"Un debolmente positivo può risultare positivo al secondo tampone proprio per un aumento della carica virale".

I debolmente positivi sviluppano comunque difese immunitarie al Covid19 ed eventualmente queste difese sono anch’esse più deboli di quelle che sviluppa un ‘subito positivo’?

"Il debolmente positivo se al secondo tampone viene definito positivo sviluppa le difese immunitarie, le stesse di chi è risultato subito positivo".

I debolmente positivi che al secondo tampone dovessero risultare ‘negativizzati’ devono osservare quarantenaisolamento? Per quale ragione?

"Se il secondo tampone è negativo, significa che non c’è contagio e quindi non è previsto nessun isolamento, al contrario, il paziente procederà con il percorso per i positivi, quindi isolamento (per asintomatici e paucisintomatici) o ricovero (per sintomatici più gravi) e successivi screening".