REDAZIONE GROSSETO

I 20 anni del Porto della Maremma Cena di gala per festeggiare

Il Porto della Maremma compie 20 anni e venerdì 28 li festeggia con una cena di gala "stellata sotto le stelle", evento speciale affidato allo chef Vittorio Camorri coadiuvato da Fausto Arrighi, già direttore guida Michelin, e Annamaria Farina accolti dallo chef stellato Alessandro Rossi, con spettacolo piromusicale di Francesco Setti, giochi di luce di Andrea Miani e intrattenimento musicale per una serata condotta da Mirjam Cugini e Davide Braglia. La struttura di Marina di Grosseto, che oggi è in grado di accogliere più di 500 barche, un cantiere nautico e numerosi servizi come ristorante, bar, pizzeria, palestra, sala lounge è la realizzazione di un grande progetto iniziato nel 1993. Nel 2003, anno della sua apertura, il Porto della Maremma è diventato realtà, iniziando a prendere quei lineamenti che nel tempo lo hanno trasformato nella splendida struttura di oggi. Oggi il Porto della Maremma è un punto di riferimento e nel 2005 ha ottenuto la Bandiera Blu, diventando inoltre pioniere nella sensibilizzazione e divulgazione dell’ecosostenibilità.

Negli anni, la forza attrattiva del Porto della Maremma è cresciuta, coinvolgendo anche i turisti e i cittadini del territorio con l’organizzazione di vere e proprie stagioni di spettacoli "Le Sere al Porto". "Il Porto della Maremma– dice la presidentessa Sabrina Lentini – è una struttura operativa e viva, frutto di impegno e sacrificio di tanti che con passione hanno collaborato per concretizzare la sua missione. Sensibile alla sostenibilità ambientale e sociale, centro di iniziative culturali, si è dimostrato una risorsa importante per tutto il territorio e la collettività". "Dal 2003 – dice Luciano Serra, vicepresidente del porto – sono trascorsi 20 anni di impegno imprenditoriale e professionale portato avanti con passione e dedizione, con un costante confronto con le istituzioni e con scelte economico finanziarie sempre adeguate ai tempi e al mercato in continua evoluzione. Spinto da un forte legame alla struttura e al territorio, ogni ostacolo è stato visto però come un’opportunità di crescita e miglioramento".