
Gli artisti amici dell’ambiente La "Casa dei pesci" si allarga
Altre cinque opere d’arte a presidiare il fondale del mare antistante il porto di Talamone. Continua con successo, sospinto anche dal grande interesse internazionale, il progetto di protezione ambientale della Casa dei pesci, nato dalla percezione del pescatore talamonese, Paolo Fanciulli, che ha coinvolto sempre più persone attorno alla sua volontà di difendere i fondali marini preservandoli dalla pesca illegale. Blocchi di marmo che passano tra le mani di artisti che consegnano le loro forme e le loro idee all’eternità. E ieri mattina, infatti, sono state cinque le nuove sculture che si sono inabissate davanti al Bagno delle Donne a Talamone, dove già ne esistevano 19 che formavano un giardino dell’arte inabissato nel 2020. La prima di esse è stata Frammenti di luce, con due grandi occhi rivolti verso la costa, poi il Grande tuffo, il Sogno del pescatore, Inseguimento Profondo e infine il Nautilus. In tutto, in quel punto, sono adesso 24 sculture, alle quali vanno aggiunte quelle inabissate davanti a Collelungo e Marina di Alberese, oltre ai blocchi inanimati calati dalla Provincia di Grosseto nel 2006. Il progetto della Casa dei pesci, infatti, prevede la messa a mare di ostacoli così da impedire la pesca a strascico sotto costa e creare un habitat naturale per la fauna ittica. L’intento è quello di favorire il ripristino ambientale, tutelare e salvaguardare le praterie di posidonia. Gli artisti che hanno lavorato sono Anna Torre, Claudia Zanaga, Ege Kolcu, Masha Paunovic, e Wimar Van Ommen sotto il coordinamento artistico di Giorgio Butini.
Le opere sono state calate ad una profondità che ne rende facile la visita anche a chi non è un sub esperto, su un fondale di 5 metri. Questo tuttavia non è l’atto finale del progetto della Casa dei pesci. L’associazione, diretta da Giovanni Contardi, insieme a Letizia Marsili e Loriano Valentini, "vuole aumentare la fruibilità del museo da parte del grande pubblico, superando le limitazioni connesse a una visione soltanto da parte di subacquei specializzati. Questo progetto vuole avere una valenza non solo comunicativa, ma anche naturalista, in quanto potrebbe consentire a studiosi e appassionati di seguire l’evoluzione della flora e della fauna intorno alle sculture, nel corso del tempo. Per questo motivo è importante sottolineare la grande sensibilità manifestata da Regione, Comune di Orbetello e Guardia costiera nei confronti del progetto".
Sabino Zuppa