Ieri moriva a Scarlino, durante la visita pastorale, il vescovo di Grosseto Giacomo Falconetti. Nessun errore e probabilmente molti non lo ricorderanno, perché il fatto risale a 313 anni fa. Proveniente da una famiglia patrizia senese, Falconetti abbraccia presto l’ordine dei frati domenicani, diventa Maestro dei novizi, dottore in sacra Teologia, Priore del convento di Santa Maria Novella di Firenze, Consultore e inquisitore della Toscana contro gli eretici. Poi, il 15 gennaio del 1703, viene nominato dal pontefice Clemente XI vescovo di Grosseto. Il rapporto tra fede e territorio diventa il fulcro dei suoi pensieri, tanto che propone subito di istituire un seminario in città. Si attiva dunque col Granduca Cosimo III e col Priore dell’Opera di Santa Maria della Cattedrale per ottenere la sovvenzione di 200 scudi annui. Il seminario sarà realizzato e rimarrà in funzione fino al 1716. Durante l’episcopato, chiede alla Santa Sede due ulteriori canonici per il Capitolo della Cattedrale e celebra due Sinodi diocesani, nel 1705 e nel 1709. Giacomo Falconetti morirà a Scarlino il 29 aprile 1710. Un ricordo non proprio recente, ma che può contribuire a fissare un altro tassello nella memoria delle storie di Maremma.
Rossano Marzocchi