REDAZIONE GROSSETO

"Fondazione Grosseto Cultura. Istanza di accesso agli atti"

Secondo bilancio consecutivo in rosso. De Martis vuole acquisire i documenti

"Fondazione Grosseto Cultura. Istanza di accesso agli atti"

"Non c’è pace per Fondazione Grosseto Cultura, che dall’ascesa di Vivarelli Colonna allo scranno di primo cittadino sta vivendo una lunga stagione di sofferenza". E’ quanto dice Carlo De Martis, capogruppo consiliare di Grosseto Città Aperta, che punta il dito contro "il bilancio in rosso per il secondo anno consecutivo".

"Il Comune – continua De Martis –, socio di maggioranza, ogni anno trasferisce alla Fondazione risorse per ben 450.000 euro. Evidentemente non hanno dato i risultati sperati i cambi nella gestione del Polo culturale Le Clarisse e del Museo di Storia naturale compiuti dal CdA di Fondazione alla fine del 2022, tra l’altro con modalità a dir poco discutibili, tanto che l’operato di Fondazione venne disconosciuto dallo stesso sindaco e sottoposto pure al vaglio della Commissione consiliare di garanzia, oltre ad essere oggetto di un contenzioso in Tribunale rispetto ad uno degli affidamenti non rinnovati. Certo, eravamo stati facili profeti nel criticare quelle scelte, perché disfarsi da un giorno all’altro di professionalità altamente qualificate al solo e dichiarato scopo di risparmiare sui costi era chiaro che non avrebbe portato risultati positivi. Si pensi solo che i visitatori delle Clarisse sono scesi dai 23.000 del 2022 ai 15.000 del 2023, ed il Museo di Storia Naturale, che fino al 2022 si collocava tra i migliori trenta musei di rilevanza regionale, nel 2023 è precipitato al settantesimo posto. Una situazione resa ancora più confusa e incerta dalla perdurante assenza del direttore amministrativo. L’immagine che esce all’esterno, giusta o sbagliata che sia, di un CdA di nomina prevalentemente politica nel quale si sfogano le lotte intestine nella maggioranza di centrodestra, non fa bene a quella che dovrebbe essere la principale istituzione culturale della città. L’ultima notizia, in attesa di una conferma ufficiale, è la fuoriuscita del consigliere Angelo Mecacci in quota FdI. Un’immagine che sicuramente non rende attrattiva la Fondazione per i potenziali investitori privati, quando è proprio su questo che il CdA dovrebbe invece concentrarsi. Nel frattempo, ho già presentato un’istanza di accesso agli atti per acquisire le informazioni e i documenti necessari a comprendere il quadro reale della situazione".