ANDREA CAPITANI
Cronaca

Film Festival ’Rap Tribù’ lo arricchisce

In occasione del Capalbio Film Festival 2025, in programma da domani a domenica, gli appuntamenti si arricchiscono con l’inaugurazione della...

In occasione del Capalbio Film Festival 2025, in programma da domani a domenica, gli appuntamenti si arricchiscono con l’inaugurazione della...

In occasione del Capalbio Film Festival 2025, in programma da domani a domenica, gli appuntamenti si arricchiscono con l’inaugurazione della...

In occasione del Capalbio Film Festival 2025, in programma da domani a domenica, gli appuntamenti si arricchiscono con l’inaugurazione della mostra ’Rap-Tribù’, la personale di Chiara Rapaccini (nella foto), in arte ’Rap’, artista versatile e irriverente, capace di attraversare con libertà e coerenza differenti linguaggi espressivi. Inaugurazione domani alle 19 nelle sale della galleria ’Il Frantoio’, in piazza della Provvidenza, a Capalbio, mentre l’artista sarà presente sabato (sempre alle 19).

Illustratrice, pittrice, autrice di animazioni e scrittrice di numerosi libri premiati per ragazzi e adulti, Rapaccini ha sempre collocato al centro della sua ricerca la vitalità del segno e la potenza della narrazione visiva. Il titolo della mostra, ’Rap-Tribù’, nasce da un gioco linguistico che intreccia il nome d’arte dell’artista al sostantivo ’tribù’, concettualmente riferibile a ’tribale’, evocando così un immaginario arcaico e primitivo che Rapaccini rilegge con la sua cifra inconfondibile. Le opere in esposizione, realizzate prevalentemente su tavole lignee di recupero, si caratterizzano per uno stile volutamente naïf, essenziale e spontaneo, che allontana dalla retorica pittorica per condurre lo spettatore in un universo giocoso, ironico e talvolta dissacrante. Quello di Rapaccini è un linguaggio immediato, che rifiuta l’artificio e la sovrastruttura per restituire l’istintività del gesto e la semplicità del segno. I suoi ’omini’ stilizzati, figure e simboli, che sembrano ispirati alle pitture rupestri, popolano le superfici come una sorta scrittura automatica, un alfabeto personale che si muove tra memoria ancestrale e contemporaneità. Sono personaggi che raccontano storie, accompagnati da parole e brevi frasi.