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SALVIAMO LE EDICOLE / La storia di Sergio: «E’ dura continuare, ma non mollo. Per ora»

Grosseto, parla il gestore del punto vendita più vecchio della città. Segnala le edicole chiuse o che sono in difficoltà. Numero whatsapp: 3316121321

Sergio Stefanini

Grosseto, 22 settembre 2019 - «Da circa sette anni le cose sono peggiorate sensibilmente. Ma io non mollo. Per ora». Sergio Stefanini, 50 anni, grossetano, quando ormai aveva intrapreso la strada della laurea in medicina (gli mancano pochi esami per diventare medico) decise di cambiare. E, dopo qualche anno di gestione di un bar, volle investire sulla più vecchia edicola della città di Grosseto. Quella che si trova in via Dei Mille. Cinque metri quadri di storia, in un angolo della strada, che vide per la prima volta aprire la sua saracinesca nel 1954.

«A parte qualche giorno per l’alluvione – racconta Stefanini – è sempre rimasta aperta. Passai con la macchina e vidi che era in vendita. Decisi che era arrivato il momento di cambiare vita e magari avere un lavoro più tranquillo e senza stress». Insieme a lui, nella piccola edicola, c’è Free, un gatto randagio che gli fa compagnia.

«Oggi non c’è perché sta male – dice – dorme dentro durante la notte. Mi fa compagnia, speriamo si rimetta presto». Una scommessa iniziata alla grande ma che adesso è difficile da mandare avanti. «Diciamo che fino al 2012 le cose sono andate molto bene. Poi c’è stato un deciso calo delle vendite che adesso si attesta al 50% rispetto a prima. Credo comunque che si tratti di un calo generalizzato e non solo delle edicole. Basta andare nel centro storico e capire che c’è qualcosa che non va. Ci sono più cartelli con scritto vendesi e affittasi che negozi aperti».

Lui, per il momento, resiste. «Mi piace questa battaglia che La Nazione sta facendo – prosegue – ma ci sarebbero tanti problemi da risolvere. A cominciare dalla distribuzione». Lui ha anche qualche idea da proporre magari al sindacato. «Capisco che ci siano dei problemi, ma le notre percentuali di vendita sono rimaste ferme a quindici anni fa. E poi c’è tanta tassazione per tutto il resto. I giornali? Si vendono meno ma non è quello il problema. Diciamo che si sta modificando l’asse dell’informazione e i problemi aumentano».

Stefanini ha anche provato a modificare e a diversificare i prodotti da vendere. «Ci avevo provato – aggiunge –, ma non è andata bene. Alla fine continuerò con giornali e riviste finchè non ci rimetterò dei soldi. Altrimenti sarò costretto a chiudere. Ma spero vivamente di no».