I castanicoltori amiatini si aspettavano qualcosa in più dal Governo Meloni. Al momento non c’è niente da fare, per la castanicoltura non ci sono risorse da spendere e a denunciarlo sono gli onorevoli Marco Simiani e Stefano Vaccari, rispettivamente capogruppo Pd in Commissione Ambiente e capogruppo Pd in Commissione Agricoltura. "Il ministro Giancarlo Giorgetti ha scritto, nero su bianco – dicono Simiani e Vaccari – che per il settore castanicolo non sono disponibili nemmeno 2,5 milioni di euro nel 2024 e la legge per rilanciare uno dei settori chiave per l’economia montana e dei territori marginali e stata bloccata; tutto questo nel silenzio del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che per il suo staff personale spende oltre 2 milioni di euro all’anno. Questo Governo preferisce assumere gli amici che approvare un volano per sostenere la multifunzionalità agricola e rilanciare un comparto fondamentale per contrastare il dissesto idrologico".
In questi mesi il Parlamento aveva raggiunto una sintesi sul testo di legge che aveva contribuito a trovare anche i soggetti che operano nel territorio, nel caso amiatino l’Associazione per la tutela e valorizzazione della Castagna Igp del Monte Amiata. "Si sarebbe trattato di un provvedimento capace di valorizzare un prodotto italiano tradizionale – concludono Simiani e Vaccari – incentivare le imprese del settore che si occupano di raccolta e trasformazione e garantire la corretta manutenzione del patrimonio boschivo. Presenteremo questa proposta come emendamento alla Legge di Bilancio".
"Per noi la decisione del Governo è stata una doccia fredda. – ha commentato Roberto Ulivieri (nella foto), presidente dell’associazione che tutela la pregiata castagna amiatina –. Questa legge è nata tra noi produttori e i deputati della zona, se ne parlava già da tempo, avrebbe tutelato la castanicoltura tradizionale, quella cioè che ancora si pratica sull’Amiata e in altre poche parti d’Italia".
Intanto nei castagneti amiatini sono iniziate le attività propedeutiche alla raccolta, mentre la raccolta vera e propria partirà tra una decina di giorni. "Quest’anno abbiamo una buona produzione che fa ben sperare – conclude Ulivieri –. Buona la quantità e buone anche le dimensioni. Vedremo il mercato come reagirà".
Nicola Ciuffoletti